Nella bozza di Decreto agosto che sta circolando in questi giorni – è delineato l’impianto della nuova cassa integrazione, quella che prolungherà le prime 18 settimane (oramai terminate) di ulteriori 18 settimane divise in due blocchi di 9+9.
Di questo ulteriori 18 settimane le prime 9 saranno gratuite per tutti. Mentre per accedere al secondo blocco di 9 settimane il Governo ha previsto un meccanismo che prevede anche il pagamento di una contribuzione addizionale a certe condizioni. Ma deviamole.
CIG SELETTIVA
Il meccanismo di accesso al secondo blocco di 9 settimane di cassa integrazione può essere di tre tipi:
- gratuito per i datori di lavoro che hanno subito una riduzione del fatturato pari o superiore al 20%;
- versano un contributo addizionale pari al 9% le imprese che hanno avuto una riduzione del fatturato inferiore al 20% nel raffronto tra il primo semestre 2020 e il primo semestre 2019
- versano un contributo addizionale pari al 18% i datori di lavoro che non hanno avuto alcuna riduzione di fatturato.
Il contributo addizionale verrà calcolato sulla retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate durante la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa.
LA STANGATA PER GLI ARTIGIANI
Le migliaia di aziende artigiane che non avevano mai versato al Fondo Artigiani o che non erano in regola con la contribuzione per accedere alla “cassa integrazione Covid19” a partire da marzo 2020 si sono impegnate a regolarizzare la loro posizione contributiva nei confronti del Fondo a partire dal 1° gennaio 2021 per 36 rate (fino 31 dicembre 2023).
Un costo, quest’ultimo, che nei prossimi mesi dunque si sommerà a quello della contribuzione addizionale prevista dalla bozza del Decreto agosto.
Queste aziende artigiane dunque si troverebbero già a partire da novembre 2020 a vedersi lievitare sensibilmente il loro costo del lavoro sul fronte degli ammortizzatori sociali.