Lo ha annunciato più volte la Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo a proposito del cantiere della riforma degli ammortizzatori sociali che il nuovo modello di sostegno al reddito – che sarà definito entro fine settembre in vista del Recovery Plan di ottobre – sarà diverso dalle esperienze precedenti perchè punterà oltre che sulla indennità economica sulla formazione del lavoratore sospeso.
Ulteriori dettagli sul nuovo modello di ammortizzatori sociali sono riportati su Il Sole 24 Ore di oggi in Edicola:
«si “adatterebbe”, da quanto si apprende, alla gravità, o meno, della crisi aziendale: se una impresa, viene spiegato, viaggia, irreversibilmente, verso la chiusura o la cessazione, lo strumento di integrazione salariale sarà affiancato da una formazione mirata al lavoratore (in uscita) per aiutarlo a farlo rientrare nel mercato del lavoro con un percorso verso quello che sono le competenze attese (o più spendibili) per una sua rapida ricollocazione altrove».
Diversamente «nel caso in cui invece l’azienda ha “difficoltà temporanee” e ha necessità di riorganizzarsi, la politica attiva (la formazione), che affianca il sussidio, sarà indirizzata a supportare il processo aziendale, in un’ottica di riqualificazione delle risorse (che restano così occupate nella stessa azienda)».
Dunque il modello di cassa integrazione che ha in mente la Catalfo è strettamente correlato con i temi “formazione” e “politiche attive”, puntando ad offrire soluzioni al lavoratore che, insieme o senza l’azienda, viene posto al centro del cambiamento che lo interesserà per offrirgli la realizzazione di una nuova prospettiva lavorativa.