Dopo gli annunci dei mesi scorsi secondo cui l’Assegno universale per i figli sarebbe diventato uno dei perni della Manovra di bilancio per il 2021, dall’ultima versione del Nadef, la Nota che aggiorna il Def (il documento di economia e finanza), arrivano notizie non confortanti che parlano di uno slittamento al 2022.
Nelle intenzioni della promotrice del disegno di legge delega, la Ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità Elena Bonetti (in foto), l’obiettivo era quello di erogare l’assegno a partire da gennaio 2021 a 11 milioni di nuclei con figli del settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età.
Nonostante il rinvio i tecnici del Ministero dell’Economia fanno trapelare uno scenario che prevede un’anticipazione dell’assegno in due step. Lo riporta il quotidiano La Repubblica in edicola oggi:
“Lo stesso ministro Roberto Gualtieri ripete di volere riforma fiscale e assegno unico pienamente operativi dal 2022, non escludendo piccoli anticipi. Una partita tecnicamente non facile. Gli autonomi sono 5 milioni. Gli incapienti-lavoratori che non pagano tasse perché sotto gli 8 mila euro all’anno – altri 3 milioni. Di certo gli autonomi – in particolare le giovani coppie a partita iva – sono tra i più danneggiati dalla crisi Covid. Il bonus da 600 euro per marzo e aprile e poi 1000 euro a maggio non ha compensato il fatturato crollato, in alcuni casi azzerato, per mesi”.
Quindi tutto rinviato al 2022, questa è la notizia. Da verificare che ci sarà la possibilità di un’anticipazione per i lavoratori cd. incapienti e autonomi nel corso del 2021.
Manuel Baldi