Chiusure e calo del lavoro, bar e ristoranti scendono in piazza: l’appuntamento

Dopo le chiusure orarie delle attività commerciali e le restrizioni alla libera circolazione decise dai Dpcm del 13 e 18 ottobre, le ordinanze regionali di Lombardia, Lazio e Campania, arriva la scelta dei commercianti di scendere in piazza.

La decisione la comunica, in una nota stampa, Fipe – Confcommercio la categoria che rappresenta i pubblici esercizi come bar e ristoranti. L’appuntamento è quindi per il 28 ottobre a Roma.

Le chiusure orarie e le restrizioni decise a livello locale sono “il colpo di grazia su un settore già in ginocchio – ha detto il Presidente di Fipe Lino Enrico Stoppani – non so come ne usciremo. Stimiamo 470 milioni di perdita al mese per ogni mese in cui questa ulteriore limitazione dovesse riguardare le nostre attività”.

Per il numero uno di Fipe a parlare a favore delle attività commerciali sono i numeri: ”Se i contagi fossero nei ristoranti – osserva – i numeri si sarebbero impennati molto prima di settembre. Anche il Tribunale di Berlino ha dichiarato di recente che non c’è correlazione tra l’aumento dei contagi e la frequentazione dei ristoranti. Accetto questi provvedimenti se sono accompagnati da misure compensative, come gli indennizzi per mancati fatturati”.

Bar e ristoranti – conclude Stoppani – chiedono solo una cosa: certezze. Tutti questi provvedimenti disorientano i consumatori azzerando quel poco di sentiment al consumo che ancora era rimasto”.

LEGGI ANCHE:

Ristoranti luogo di contagio, la certezza del Ministro

Multe per violazioni delle norme anti-Covid19: per i privati ed esercizi commerciali

Locali pubblici a rischio: per evitare la chiusura arriva il prontuario delle pulizie

Nuovo Dpcm, attività commerciali e artigianali chiuse dalle 18: i settori interessati [UFFICIALE]