Roma, 19 novembre – “Domani si celebra l’anniversario della Convenzione ONU che ha riconosciuto i bambini e le bambine come soggetti aventi diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici, che devono essere promossi e tutelati da parte di tutti. Quei diritti che sono drammaticamente lontani dall’essere pienamente esigibili, ancor di più in questa fase pandemica in cui le condizioni di bambine e bambini sono peggiorate e le disuguaglianze sono andate drammaticamente crescendo, alimentate dalla sospensione dei servizi educativi e delle attività didattiche nella prima fase, dalla diffusione della didattica a distanza, dal distanziamento fisico che per tanti diventa irrimediabilmente sociale, dalle difficoltà economiche delle famiglie di appartenenza”. È quanto si legge in una nota unitaria di Cgil, Cisl e Uil.
“Continuando a portare avanti il nostro impegno per la promozione dei diritti e delle opportunità dei più piccoli, riteniamo necessario un investimento in politiche e servizi per l’infanzia – sostengono i sindacati confederali – che realizzi un sistema integrato di interventi rivolto ai bambini, agli adolescenti e alle loro famiglie, finalizzato a dare risposte ai bisogni dei minori e a promuovere il loro sviluppo e benessere con particolare attenzione a coloro che vivono in contesti di marginalità e in condizioni di svantaggio economico, educativo e socio-relazionale”. “Crediamo che debba essere fatto ogni sforzo per ridurre le disuguaglianze e la povertà minorile, a partire da quella educativa, e che non siano più rinviabili la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni per l’infanzia e l’adolescenza e la garanzia della loro piena esigibilità attraverso il rafforzamento dei servizi pubblici, necessario ad assicurare a tutti i minori il diritto alla crescita e alle prestazioni essenziali per il loro pieno sviluppo”, proseguono. “Non è più rinviabile – aggiungono in conclusione Cgil, Cisl e Uil – un investimento nelle politiche di conciliazione vita/lavoro a sostegno di genitori che lavorano, a partire dall’estensione e dall’incremento di copertura retributiva dei congedi parentali e di paternità e dall’incentivazione della contrattazione collettiva che innova nella materia”.
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Fonte: cisl.it