E’ ripartita ieri la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei Metalmeccanici Industria. Primo di 3 giorni durante i quali, nella sede di Confindustria in viale dell’Astronomia, le delegazioni di Fim, Fiom e Uilm da una parte e Federmeccanica e Assistal dall’altra proveranno a dare la stretta finale a un negoziato avviato più di un anno fa.
Sin dagli inizi della giornata di ieri però sono emersi i primi ostacoli verso la chiusura di un accordo. Lo scrive il quotidiano il manifesto in edicola oggi secondo il quale a mettere il primo “paletto” sarebbe stata proprio la Fiom-Cgil cha avrebbe dichiarato “l’aumento sui minimi deve essere a tre cifre e cioé superiore a 100 euro“.
Paletto che Federmeccanica cerca di aggirare proponendo di ”allungare la durata del contratto per spalmare l’aumento su più anni”.
Una distanza non insormontabile, spiega il segretario della Uilm Rocco Palombella, che rileva come sia positivo che “Federmeccanica e Assistal abbiano «confermato la volontà di raggiungere la famosa terza cifra allargando però la vigenza contrattuale al 2024, invece che al 2022 perché considera gli anni 2020 e 2021 terribili dal punto di vista industriale»“.
Il negoziato prosegue fino a domani. Novità dunque potrebbero emergere nelle prossime ore.
(In foto i tre segretari Palombella – Uilm, Re David – Fiom, Benaglia – Fim)
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