Dopo quello che è accaduto nel mese di agosto e soprattutto a Natale gli esperti si apettano il cd. «effetto Pasqua», con la curva dei contagi che potrebbe ricominciare a salire per via della maggiore socialità che si crea nelle feste. Di questo ne è ben consapevole il Governo che nell’ultimo Decreto Covid ha deciso di tenere le linea del rigore, nonostante la Lega di Matteo Salvini fosse di diverso avviso. Niente giallo, le regioni possono alternarsi tra l’arancione e rosso per tutto aprile.
Ne parla il quotidiano La Stampa in edicola oggi:
“Il 20 aprile saranno trascorse all’incirca le due settimane canoniche che servono a calcolare sulla curva dei contagi le conseguenze degli scambi di uova e colombe. L’ottimismo di chi pensa che attorno a quel giorno – dove i dati lo permetteranno – potranno riaprire le attività, si scontra con uno scenario peggiorativo. Detto questo, il Presidente del Consiglio Mario Draghi pur restando fermpo sulla linea della prudenza, continua a sostenere che appena possibile, se il calo dei contagi lo consentirà si potranno aprire come in zona gialla ristoranti e bar, magari con maggiori limitazioni di orario”.
Anche se, secondo le previsioni del Comitato tecnico scientifico “con i numeri che scendono a passo di lumaca è difficile ipotizzare che a metà mese si possa fare il tagliando per ripristinare la fascia gialla. Tanto più che ieri avevamo ancora quasi 22 mila contagi e 481 morti con 3.700 ricoverati nelle terapie intensive”.
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