E’ slittata ad oggi l’approvazione del Pnrr da 221,5 miliardi di euro da parte del Governo. Ma ieri è circolata una bozza nella quale il Governo per la prima volta ha messo nero su bianco cosa intende fare di Quota 100, la riforma voluta dalla Lega durante il primo Governo Conte che consente, fino al termine del 2021 di andare in pensione ‘in deroga’ alla legge Fornero che prevede 67 anni di età, a 62 anni e con 38 anni di contribuzione.
Lo scrive Il Sole 24 Ore in edicola oggi sul quale si legge anche che il Governo Draghi chiuderà con i pensionamenti anticipati se non per alcune categorie di lavoratori:
“Dopo Quota 100 la flessibilità in uscita sarà possibile solo per i lavoratori impegnati in attività gravose e usuranti. E, eventualmente, per i cosiddetti ‘fragili’. E’ quanto emerge dalla ultime bozze del Pnrr oggi sul tavolo del Cdm. Il governo conferma per la prima volta in via ufficiale, che i pensionamenti anticipati con almeno 62 annidi età e 38 di contributi, voluti dal ‘Conte 1’, si esauriranno a fine anno, al termine della sperimentazione triennale. E fa anche capire che strada si intende seguire: Quota 100 sarà sostituita da misure mirata a categorie con mansioni logoranti”.
Dunque, stando a quanto scrive il Governo nel Pnrr dal 2022 non ci saranno più forme di flessibilità in uscita generalizzate e a valere per tutte le categorie. Si proseguirà con misure specifiche di pensionamento anticipato solo per categorie impegnate in mansioni che necessitano di maggiore attenzione perchè usuranti o comunque perchè persone ritenute fragili (in questa categoria rileva lo stato di salute).
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