E’ in dirittura di arrivo, insieme al Decreto Sostegni bis che dovrebbe entrare in vigore tra pochissimo, il nuovo contratto di rioccupazione. Un contratto a tempo indeterminato che prevede un periodo di inserimento lavorativo di sei mesi, con sgravio contributivo al 100%, al termine dei quali i datori di lavoro possono recedere dal rapporto liberamente ai sensi dell’art. 2118 del codice civile
Un contratto che con le sue convenienze mira ad offrire un’opportunità lavorativa in più ai lavoratori che nei prossimi mesi non saranno più coperti dal blocco dei licenziamenti (scadenze: 30 giugno per industria e costruzioni, fine ottobre per artigianato, commercio e turismo).
Un contratto che è rivolto però solo ai lavoratori che hanno formalmente perso il lavoro. Dunque un contratto che guarda solo ai disoccupati ed esclude i lavoratori in cassa integrazione per i quali il rapporto di lavoro è formalmente solo sospeso.
Lo mette in luce Il Sole 24 Ore in edicola oggi, che parla di ‘criticità’ della normativa, in un articolo in cui, a proposito dei lavoratori in cig, viene messo in risalto che:
“la disposizione richiede che il lavoratore da assumere sia formalmente disoccupato: il nuovo incentivo non potrà essere usato, dunque, per assumere lavoratori in cassa integrazione che non siano già stati formalmente licenziati dalla propria azienda”.
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