L’assunzione diretta da parte del datore di lavoro dei costi di connessione internet attraverso la fornitura al lavoratore in smart working di dispositivi mobili risolve brillantemente il problema del rimborso al dipendente. È una soluzione win-win: da un lato l’azienda aggira la difficoltà di effettuare un calcolo analitico dei risparmi ottenuti attraverso lo smart working, dall’altro il lavoratore evita l’attrazione a reddito imponibile del rimborso ottenuto. L’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate (risposta a interpello n. 956-632/2021) è in linea con altre risposte a interpello (n. 314 e n. 328) che chiariscono come gestire il problema del rimborso dei costi sopportati dal lavoratore agile e il conseguente riflesso fiscale sul proprio reddito da lavoro.
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Fonte: ipsoa.it