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Reddito di cittadinanza frena l’economia e va cambiato: si parte a ottobre. Le parole del Ministro del Turismo

Massimo Garavaglia, ministro del Turismo leghista nel governo Draghi, ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero in edicola oggi nella quale attacca duramente il Reddito di Cittadinanza. A seguito delle proteste degli operatori del turismo che non riescono a trovare lavoratori stagionali, Garavaglia chiede di modificare il sussidio già nella prossima legge di Bilancio la cui discussione politica entrerà nel vivo già da ottobre. Ecco la dichiarazione del ministro:

“<Il reddito di cittadinanza distorce il mercato del lavoro e frena la ripresa economica, bisogna cambiare la misura già con la prossima legge di Bilancio> e ancora <Il problema – prosegue il ministro del Turismo – è che adesso ci sono persone che preferiscono vivere con i sussidi anziché accettare i lavori disponibili che chiunque può ottenere>“.

Il problema riguarda concretamente i percettori del reddito, dato che in molti nella maggioranza governativa chiedono cambiamenti per migliorare la misura.

Il ministro del Turismo, alla domanda del giornalista I percettori attivabili, secondo i dati diffusi dall’Anpal, sono 1,1 milioni. Ma il 75% non cerca lavoro. Come se ne esce? risponde:

Quando si rompe un ferro da stiro, prima si prova a ripararlo. E se non ci si riesce, lo si cambia. Ecco, credo sia arrivato il momento di cambiare il meccanismo dei sussidi. Dovevano essere uno strumento a tutela dei lavoratori che avevano perso l’occupazione, dovevano essere una leva della politica attiva del lavoro. Ora sono l’esatto contrario: un disincentivo al lavoro e una concorrenza sleale“.

Parole di dura critica nei confronti della misura, che viene considerata la causa principale della “pigrizia” della forza lavoro non occupata (nell’ottica del leghista) e del disincentivo al lavoro, ma anche per il costo che tale aiuto ha per il nostro Paese.

Alla domanda: “L’aiuto è già costato quest’anno più di 4 miliardi che di questo passo diventeranno 9 entro fine anno, 2 in più rispetto al 2020. Il Paese, in una fase tanto delicata, può permettersi un simile esborso?” ecco quanto fa rilevare Garavaglia:

No. E per mille ragioni diverse. Per il rispetto di chi tutti i giorni va al lavoro. E per rispetto di chi, oggi, deve rinunciare ad agganciare la ripresa economica. In questa maggioranza, la Lega sta mettendo da parte alcuni dei propri vessilli per onorare un impegno assunto davanti al Paese. Con la difesa ostinata e ideologica del reddito di cittadinanza, altri non stanno facendo la loro parte“.

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