I segretari generali dei sindacati FLC CGIL, CISL Scuola, SNALS Confsal e ANIEF hanno inviato una lettera al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e al Ministro della Salute, Roberto Speranza, rivolgendo un appello al Governo affinché adotti misure indispensabili a garantire la ripresa in presenza e in sicurezza delle attività scolastiche. Sinopoli, Gissi, Serafini e Pacifico chiedono la conferma dell’organico covid, lo sdoppiamento delle classi con nuove regole sul distanziamento durante le lezioni per la salute di studenti e insegnanti e investimenti sulla scuola. Di seguito il testo della lettera:
Gentili Ministri,
riteniamo che, in considerazione dell’evolversi della complessa situazione epidemiologica, sia precisa responsabilità politica del Governo valutare se introdurre o meno l’obbligo di vaccinazione del personale scolastico, qualora la ritenga misura assolutamente necessaria per garantire la ripresa delle attività didattiche in sicurezza e in presenza, tenuto conto dei principi fissati dalla Costituzione e dalle indicazioni europee.
Ci preme comunque evidenziare come il personale scolastico sia già ampiamente vaccinato, con oltre l’85% secondo i dati – incompleti – finora comunicati e che comunque certificano come docenti, dirigenti e personale Ata abbiano risposto con forte senso civico e in maniera massiccia all’opportunità della vaccinazione. A questo proposito, al fine di una decisione ancor più consapevole e trasparente, sarebbe opportuno conoscere i dati esatti e completi circa lo stato di vaccinazione del personale, dati ripetutamente richiesti dalle scriventi e fino ad oggi ancora non resi disponibili.
Siamo comunque dell’avviso che l’introduzione dell’obbligo vaccinale per la parte residua del personale scolastico ancora non vaccinato comunque non sarebbe di per sé sufficiente a dare garanzia e certezza circa l’esigenza – da tutti fortemente invocata – di assicurare la ripresa delle attività didattiche in presenza e in sicurezza. Infatti la vaccinazione del personale non può escludere la diffusione del contagio tra gli alunni, ipotesi niente affatto improbabile in considerazione della pericolosa circolazione della cosiddetta variante delta del virus. In conseguenza di ciò, occorre non limitarsi alla sola questione delle vaccinazioni, ma essere pienamente consapevoli che le scuole non potranno fare a meno di adottare tutte quelle misure sanitarie e cautelative volte a tutelare la salute degli alunni e del personale (dalla quarantena, all’isolamento, ecc.).
A tal fine sarebbe necessario che le autorità competenti fornissero alle scuole indicazioni operative precise e vincolanti, per metterle nelle condizioni di affrontare con sicurezza tutte le possibili situazioni emergenziali. Occorre evitare nel modo più assoluto di diramare semplici raccomandazioni che sarebbero facilmente esposte a contestazioni e dubbi da parte delle famiglie e degli studenti rendendo oltremodo oneroso il compito dei dirigenti scolastici, degli insegnanti e del personale Ata.
L’adozione di misure cautelative da parte delle scuole comporterà necessariamente, in assenza di altre soluzioni, il ricorso alla didattica a distanza quale unico strumento per sopperire all’esigenza di assicurare la continuità dell’azione didattica e di mantenere la relazione educativa con gli studenti.
Tale ipotesi non sarebbe affatto remota qualora la platea dei vaccinati fosse limitata al solo personale scolastico, lasciando escluso il grosso della popolazione studentesca; va infatti considerato che per gli alunni con età inferiore a 12 anni non è stato approvato il vaccino, mentre per gli alunni con età superiore ai 12 anni non è previsto alcun obbligo vaccinale. La loro copertura vaccinale volontaria ad oggi risulta essere solo del 17% e quindi largamente insufficiente ai fini del contenimento di una possibile circolazione del virus.
Va evidenziato, pertanto, che per tutti gli alunni – sia per gli alunni che frequentano il primo ciclo scolastico che per gli alunni che frequentano le scuole superiori – le misure di sicurezza stimabili come più efficaci restano la disponibilità di organico aggiuntivo per sdoppiare le classi, di edifici e spazi scolastici per assicurare il distanziamento, la riduzione del numero di alunni per classe, il potenziamento dei trasporti degli alunni.
Per tali ragioni riteniamo necessario che siano confermate e potenziate le misure già previste nel recente passato per garantire la sicurezza nelle scuole, a partire dall’organico aggiuntivo (cosiddetto covid) per sdoppiare le classi e garantire il distanziamento. L’eventuale eliminazione di questa risorsa aggiuntiva di organico rischia di costringere le scuole a ricomporre classi già sdoppiate l’anno scorso e ciò in assenza di vaccinazione degli alunni e senza alcuna garanzia di distanziamento. Per questo motivo sarebbe opportuno che l’organico aggiuntivo covid venisse confermato e concentrato soprattutto nelle scuole del primo ciclo, laddove non è prevista alcuna vaccinazione degli alunni. In ogni caso vanno fatte cadere le norme che limitano la sostituzione del personale assente (dopo il settimo giorno nel caso dei collaboratori scolastici e dopo il primo giorno per i docenti). Le scuole debbono essere messe nelle condizioni di poter assumere i supplenti nel momento in cui se ne verifica la necessità. Non si può pensare di ricorrere alla prassi di suddividere gli alunni in gruppi assegnandoli ad altre classi con il rischio di aumentare a dismisura la platea dei possibili contagi. Inoltre risulta indispensabile e non più rinviabile l’apertura di un confronto per la revisione dei parametri sul dimensionamento stabilita dall’articolo 64 della legge 133/2008 e dei relativi decreti attuativi. Ancora oggi mancano risorse e impegni precisi per attuare la riduzione del numero di alunni per classe e per istituzione scolastica come previsto dal Patto per la Scuola, sottoscritto in primavera. Entrambe le misure sono propedeutiche a migliorare l’efficacia della relazione didattico- educativa, alla riapertura della scuola in sicurezza e ad evitare la diffusione del contagio, più ancora di ogni ipotesi di obbligo vaccinale.
Particolari disposizioni vanno poi assunte a tutela del personale fragile, cui vanno garantite tutte le condizioni per svolgere il proprio lavoro in condizioni di sicurezza.
Altra misura sicuramente utile sarebbe quella di garantire il contact tracing a partire dagli alunni del primo ciclo.
In ogni caso riteniamo necessario, qualora il Governo decidesse per l’introduzione dell’obbligo vaccinale del personale scolastico – su cui valgono le considerazioni già svolte in precedenza – che vengano contestualmente chiariti e definiti alcuni punti problematici:
– quali soluzioni amministrative e organizzative qualora il personale interessato non possa effettuare il vaccino per motivi di salute (lavoro a distanza per i docenti? Dad per gli alunni? ecc.)
– se l’assolvimento dell’obbligo risulti soddisfatto con una dose del vaccino o se occorra anche la seconda dose;
– quali provvedimenti sarebbero eventualmente conseguenti al mancato assolvimento dell’obbligo vaccinale;
– quale l’autorità cui spetta accertare l’assolvimento dell’obbligo vaccinale (considerata l’impossibilità che ciò avvenga a livello di scuola perché questo comporterebbe gravare le scuole di compiti e responsabilità ulteriori ed improprie);
– quali i dispositivi di sicurezza obbligatori per personale e studenti a partire dall’obbligo del distanziamento;
– se, nel caso di focolai a scuola, il personale/gli alunni debbano essere posti in quarantena anche se vaccinati.
Gentili Ministri, crediamo che le problematiche fin qui esposte debbano essere oggetto di un tempestivo approfondimento tra le parti sociali e le autorità preposte a garantire la sicurezza e la salute di oltre 9 milioni di persone tra lavoratori e studenti.
Riteniamo altresì che su molti di questi punti sarebbe utile avere un’interlocuzione diretta con i rappresentanti del CTS e dell’Inail, in modo da dare continuità a quei momenti di confronto attivati lo scorso anno tra parti sociali/MI/CTS/ Inail che si sono rivelati preziosi a fini della sottoscrizione dei protocolli 0/6 e 6/18 per tutelare salute e diritto all’istruzione nell’ambito della comunità educante.
Distinti saluti
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Fonte: cisl.it