Nonostante le gravi conseguenze causate dal Covid non solo in ambito sanitario ma anche economico è stato registrato un aumento delle assunzioni di lavoratori appartenenti al settore agricolo del Veneto.
In tutta la regione i dati evidenziano che sono stati 21 mila i nuovi assunti a partire da gennaio 2021 relativamente al settore agricolo con contratti a tempo indeterminato, determinato, di apprendistato e in somministrazione. Di questi, 8.655 solo nella provincia di Verona.
Questo è stato possibile, come si legge sui principali quotidiani locali, anche grazie al fatto che la regione Veneto già dal 2019 ha siglato un protocollo di intesa con Veneto Lavoro, Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro – ANPAL, Ispettorato interregionale del lavoro, Inps, Inail e sindacati, che impegnava i sottoscrittori a condividere le banche dati e a collaborare per prevenire e contrastare fenomeni di sfruttamento lavorativo e pratiche illegali nei lavori agricoli.
Ciononostante nel settore agricolo del Veneto è ancora molto diffuso il fenomeno del caporalato, attraverso il quale si continua ad ingaggiare in forma illegale i lavoratori per conto di aziende agricole. E il protocollo del 2019 ha proprio, tra gli altri, l’obiettivo, come sostiene l’assessore al Lavoro del Veneto Elena Donazzan, di “contrastare lo sfruttamento lavorativo” perché “solo attraverso le indagini e i controlli si può realmente affrontare il tema del caporalato”.
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