Sulla raccolta dei pomodori è vera e propria emergenza in questi giorni. Fino al punto che 4 Regioni come Campania, Puglia, Basilicata e Molise, spinte da produttori e industriali del settore, hanno scritto al Ministro delle politiche Agricole Stefano Patuanelli per cercare delle soluzioni ai vari problemi.
Primo quello della manodopera. Sono introvabili braccianti, trasportatori e altre figure stagionali per l’industria di trasformazione in conserve.
“Le Organizzazioni dei produttori agricoli che coltivano pomodoro destinato alla trasformazione industriale nelle nostre regioni – scrivono i 4 assessori regionali all’Agricoltura colpiti dalla crisi – segnalano una preoccupante situazione di difficoltà, causata da una serie di fattori negativi, tra cui l’eccezionalità delle condizioni meteorologiche degli ultimi mesi, problematiche legate al settore dei servizi, nello specifico del trasporto su gomma, oltre alla carenza strutturale a reperire manodopera, acuita ulteriormente dall’emergenza sanitaria causata dal Covid-19. In particolare, le temperature eccezionalmente elevate delle ultime settimane hanno determinato una contemporaneità della fase di maturazione del pomodoro da industria in tutte le zone di produzione delle nostre regioni ed una maggiore deperibilità del prodotto che, a causa della carenza di autotrasportatori – concludono gli assessori – non riesce a raggiungere la destinazione delle industrie di trasformazione, rimanendo nei campi. I danni al momento, in via di quantificazione, sono già segnalati come rilevanti”.
Dunque secondo i 4 assessori regionali vi sarebbe difficoltà a reperire manodopera e tale difficoltà sarebbe ancor più accentuata dall’emergenza sanitaria causata dal Covid19.
Al di là delle parole utilizzate nella lettera indirizzata al Ministro secondo Il Sole 24 Ore in edicola ieri l’imputato numero 1, ‘colpevole’ di spingere i lavoratori a non accettare le offerte di lavoro è il Reddito di cittadinanza:
“Nessuno vuole dirlo apertamente ma in molti lasciano intendere che dietro la carenza di manodopera ci sia la questione del reddito di cittadinanza. ‘Ci sarà pure un fondo di verità – sostiene Onofrio Rota segretario generale della Fai-Cisl – sul fatto che il reddito di cittadinanza ha spinto qualche operaio stagionale a stare a casa, ma il reddito di cittadinanza ha anche aiutato molte famiglie, dunque attaccare i sussidi può essere fuorviante”.
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