“Noi del sindacato continuiamo a pensare che il provvedimento migliore è quello di rendere obbligatorio il vaccino per tutti“. Torna ancora una volta sul nuovo Decreto Green pass Maurizio Landini, Segretario Generale della Cgil, ribadendo che la linea sindacale è per l’obbligo vaccinale nei confronti di tutti i lavoratori.
Tuttavia, sottolinea il leader sindacale, intervistato da la Repubblica in edicola oggi, se si offre ai lavoratori un’alternativa al vaccino con il tampone (il Green pass infatti si ottiene anche con il tampone rapido negativo da 48h o molecolare 72h) significa che:
“resta la libertà anche di non vaccinarsi. Ma allora imporre un costo per esercitare il diritto al lavoro in un Paese con bassi salari è sbagliato e rischia di essere controproducente rispetto all’obiettivo dichiarato”.
“Noi pensiamo che da qui al 15 ottobre – aggiunge l’ex Segretario Generale FIOM – , quando il decreto entrerà in vigore, si possa cambiare e tornare al sistema in vigore fino ad agosto: credito di imposta per la spese sostenute dalle imprese per i tamponi, gratuiti per i lavoratori, e la sanificazione degli ambienti di lavoro. Va rifinanziato il credito di imposta fino alla fine dell’anno e noi siamo pronti anche a valutare con le nostre controparti il ricorso temporaneo alla risorse dei fondi sanitari integrativi o a quegli degli enti bilaterali”.
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