“La sottoscrizione di un Patto per il lavoro e lo sviluppo sostenibile della Capitale con Cgil Cisl Uil: è questa la prima richiesta che come sindacati confederali abbiamo avanzato al futuro sindaco di Roma per la rinascita della Capitale, segnata da anni di abbandono e da una pandemia che ha definitivamente collassato i fondamenti della società, del lavoro, dell’economia”. Così, in una nota, il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio Michele Azzola, il segretario generale della Cisl di Roma Capitale Rieti Carlo Costantini e il segretario generale della Uil del Lazio Alberto Civica.
“Nel documento, che abbiamo già presentato già in una conferenza stampa il 6 settembre scorso – continuano – sono elencate dieci proposte dettagliate che sottoporremo al nuovo Sindaco, una serie di punti cruciali per la ripartenza della città che siano alla base di un’agenda di lavoro condivisa tra amministrazione e parti sociali”. “Oltre alla sottoscrizione di un Patto per il lavoro che promuova il lavoro di qualità, migliorando le condizioni economiche di lavoratrici e lavoratori – precisano i segretari – nel documento chiediamo il blocco delle esternalizzazioni e l’istituzione di una Centrale unica degli appalti, l’aumento della spesa procapite per il welfare cittadino, per ridurre le disuguaglianze e il disagio sociale, un programma straordinario di interventi per la non autosufficienza e per le politiche attive per l’invecchiamento, nuove Rsa pubbliche, la rivisitazione complessiva del sistema di residenzialità di anziani fragili, la rigenerazione del patrimonio edilizio per arginare l’emergenza casa”.
“Altrettanto urgente e importante – proseguono – è il capitolo che riguarda le Partecipate. Per ricucire il rapporto di fiducia tra queste aziende e i cittadini occorre non solo approvare i bilanci e i piani assunzionali ancora sospesi ma anche riorganizzare il sistema dei trasporti. La stessa Ama, da centralizzata, deve farsi ‘Ama dei municipi’ implementando anche i processi di partecipazione dei lavoratori. Andrà rilanciato un nuovo modello produttivo, sia grazie una nuova stagione di investimenti pubblici e privati sia attraverso politiche pubbliche locali di sostegno all’economia”. “Per creare una città vivibile per tutti – chiariscono – occorrerà stabilire un equilibrio tra centro e periferie ripensando alla mobilità attraverso un Piano strategico dei tempi di vita-lavoro e degli orari. Il che significa, ad esempio, predisporre delle ‘Officine Territoriali’ con spazi di co-working in ogni municipio per lavoratori dipendenti, autonomi e studenti, dove poter svolgere il lavoro da remoto garantendo condivisione e socialità. In ogni municipio andrà altresì garantita la presenza di una casa delle donne, di un centro antiviolenza e di una casa rifugio. Andrà inoltre valorizzata l’agricoltura periurbana e delle terre pubbliche con i relativi patrimoni aziendali”.
“Una città attrattiva – dicono ancora i sindacalisti – è anche una città dove il decoro urbano viene assicurato grazie a un Piano straordinario di raccolta rifiuti e di pulizia, potenziando e riorganizzando il dipartimento ambiente e definendo un Piano Regolatore dei Rifiuti e dell’economia circolare affinché le infrastrutture utili alla gestione del ciclo dei rifiuti entrino nella pianificazione urbanistica cittadina. Nell’ottica di una città più moderna e ‘intelligente’, inoltre, andrà creata una rete cittadina di Digital hub, Ecosistemi dell’Innovazione e Centri di Trasferimento Tecnologico a specializzazione tematica con 5 programmi di ricerca e innovazione, realizzati da partenariati allargati a Università, centri di ricerca e imprese per servizi innovativi e qualificanti di trasferimento tecnologico a imprese, alla Pa centrale e locale e alle società partecipate”.
“In questa nuova dinamica verso il futuro – affermano Azzola, Costantini e Civica – i giovani dovranno essere protagonisti. La democrazia partecipativa dovrà essere usata per coinvolgere le nuove generazioni, sviluppando occasioni di prima occupazione-formazione-imprenditoria e costruendo un welfare comunale giovanile che garantisca l’autonomia attraverso l’accesso facilitato alla casa, così come insegnano molte buone prassi europee”. “L’integrazione e l’inclusione – aggiungono – è uno dei capisaldi di questo ‘decalogo’. Chiediamo serie politiche che mirino all’integrazione degli immigrati nella società e nel territorio di residenza attraverso progetti inclusivi municipali e comunali, con particolare attenzione ai minori non accompagnati; chiediamo progetti per i senza fissa dimora che superino la logica emergenziale e un piano straordinario di assunzioni per le persone con disabilità garantendo, allo stesso tempo, la piena esigibilità della legge 112 ‘Dopo di noi’, oltre all’eliminazione delle liste di attesa per l’assistenza domiciliare”.
“In questa ‘sfida Capitale’ – concludono – dobbiamo immaginare una città in cui le competenze dei Municipi si adeguino ai nuovi e reali fabbisogni dei singoli territori, creando forti sinergie tra tutte le istituzioni del territorio per definire le prerogative di Roma e sollecitare la conclusione dell’iter parlamentare sull’ordinamento. In un’ottica di rilancio dei motori della Capitale, a iniziare dal turismo per proseguire con la cultura, i grandi eventi, la rigenerazione urbana, riteniamo infine essenziale che il Documento Unico di Programmazione (Dup) e il bilancio preventivo vengano discussi con le parti sociali”.
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Fonte: cisl.it