La Manovra per il 2022, che sarà legge entro quest’anno, non sarà fatta solo di provvedimenti su fisco, lavoro, bonus edili, ecc. Ma ci saranno anche risorse per l’adeguamento degli stipendi di una parte dei lavoratori pubblici. In particolare del personale docente delle Scuole.
Si tratta di una categoria che attende il rinnovo dei minimi retribuitivi da anni, come sottolinea Il Sole 24 Ore in edicola oggi:
“E si capisce l’attenzione della categoria a un rinnovo attesa da oltre due anni e per cui manca ancora l’atto di indirizzo necessario ad avviare la trattativa all’Aran. Sul piatto, in virtù delle precedenti leggi di Bilancio, per i CCNL 2019/2021 del pubblico impiego ci sono a disposizione 3,7 miliardi che dovrebbero garantire un incremento di 107 euro medi lordi mensili. Con gli stanziamenti pre manovra 2022, ai quali però vanno poi sottratti i fondi (5/600milioni) per pagare l’indennità di vacanza contrattuale, alla voce Istruzione si contano circa 1,7-1,8 miliardi, che garantirebbero intorno agli 87 euro di incremento medio lordo mensile, compreso l’elemento perequativo da 11,50 euro medi (risulta coinvolto circa il 40% del personale, soprattutto della scuola visti gli stipendi di partenza piuttosto bassi) previsto dal precedente Ccnl 2016/18”.
Il quotodiano economico parla anche della possibilità di arrivare, grazie ai fondi aggiuntivi della Manovra 2022 “a quel famoso incremento a tre cifre per la scuola, i 104 euro auspicati da Bianchi”.
Con l’occasione dovrebbe anche essere rifinanziato con un decisivo stanziamento (dai 30 milioni attuali per il biennio 2020/21 ai 260 milioni per il 2022) il cd. Fondo per la valorizzazione della professione docente, con l’effetto di poter premiare “in sede di contrattazione a livello ministeriale, i docenti, che svolgono funzioni (progetti, vicepreside eccetera) oggi pagate poco o niente”.
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