Naspi finita, posso avere il Reddito di cittadinanza nel 2022? I dettagli

L’indennità di disoccupazione Naspi è una misura di sostegno al reddito destinata a chi ha involontariamente perso da poco il posto di lavoro e presenta determinati requisiti. Consiste in un importo variabile che viene erogato ai beneficiari ma che, come tutti i sussidi, ha un tempo limitato, che in questo caso dipende dalla storia contributiva di ogni soggetto fino ad un massimo di 24 mesi.

Ci si augura che quando finisce la disoccupazione, se non prima, il percettore di Naspi abbia già trovato un’altra posizione lavorativa, ma non sempre succede. È proprio per questo che molti si chiedono se è possibile richiedere qualche altra forma di sussidio economico, come il Reddito di cittadinanza, una volta finita la Naspi.

È davvero possibile?

Naspi finita: posso avere RdC?

Rispetto al reddito di cittadinanza, la risposta è sì. Nel momento in cui una persona termina l’indennità di disoccupazione Naspi e non ha ancora trovato un lavoro può fare domanda per ottenere il reddito di cittadinanza.

Questo perché il Rdc è destinato a chi ha redditi molto bassi – ricordiamo che ci vuole un Isee inferiore a 9.360 euro.

Se quindi un soggetto non lavora e non percepisce più nessun sussidio, viene da sé che il suo reddito sarà basso e quindi potrà rientrare nella fascia richiedente.

Ma occorre pur sempre fare attenzione perchè ci sono requisiti patrimoniali e mobiliari che possono con molta facilità estromettere dal sussidio (per approfondire clicca qui).

Naspi finita: come richiedere Rdc?

Come detto per avere concrete chances di ottenere il Rdc è necessario verificare comunque il possesso di tutti i requisiti richiesti e solo dopo presentare la propria domanda in modalità telematica – per approfondimenti clicca qui.

Inoltre, considerato che per richiedere il reddito di cittadinanza si deve presentare una dichiarazione Isee in corso di validità, per gli ex percettori Naspi sarebbe meglio recarsi presso un Caf e richiedere l’attivazione della procedura di Isee corrente e presentare questo documento al posto dell’Isee ordinario.

Questo perché l’Isee corrente si basa sui redditi degli ultimi 12 mesi, o anche solo degli ultimi due mesi in caso di perdita, sospensione o riduzione del lavoro o interruzione dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari. Così facendo non sarà necessario inserire anche la Naspi tra i redditi ricevuti negli ultimi due anni, potendo di fatto ottenere un importo di Rdc più alto.

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