Quella della presentazione della DSU per il rinnovo dell’ISEE 2022 è un appuntamento importante per tanti cittadini e per i percettori del reddito di cittadinanza in particolare.
Questo adempimento deve essere realizzato entro la fine di gennaio di ogni anno (quindi anche il 2022) se non si vuole incorrere nella decadenza del beneficio.
Reddito di cittadinanza e ISEE 2022: revoca e decadenza
La normativa in materia di Reddito di Cittadinanza è molto rigida prevede che la sussistenza dei requisiti anagrafici, economici, patrimoniali e di compatibilità avvenga in sede di istruttoria e di ogni rinnovo mensile. Infatti laddove, successivamente alla istruttoria ed all’accoglimento della domanda venga rilevata l’insussistenza di uno o più requisiti, la domanda viene revocata, con il recupero delle prestazioni indebitamente erogate.
Diversamente, se in sede di rinnovo viene accertato, per il tramite della DSU in corso di validità o attraverso le dichiarazioni rese tramite modello ‘com esteso’, il venir meno dei requisiti, la domanda decade “fisiologicamente”; se invece, dopo l’accoglimento della domanda, l’istituto viene a conoscenza di un evento non comunicato dal nucleo richiedente interviene la decadenza “sanzionatoria”.
Reddito di cittadinanza e ISEE 2022: principali casi di decadenza
Quanto premesso per dire che occorre essere molto attenti nella gestione degli adempimenti necessari per la conservazione del diritto al ‘Reddito’. Il rischio di cadere nell’errore è infatti, abbastanza frequente.
Come anche – ma qui non si tratta di errore – la decadenza per il venir meno dei requisiti ISEE o variazioni della composizione del nucleo che alterano i requisiti di accesso al Rdc.
Basti pensare che nel primo trimestre dell’anno 2021 è stato revocato il beneficio a circa 38mila nuclei familiari, mentre sono stati 26mila nell’anno 2020 [dati ANPAL 2021].
Per quanto riguarda i motivi di decadenza, ANPAL ha realizzato un grafico con una sorta di “classifica” dei motivi di decadenza più frequenti.
Sono dati che riguardano il primo trimestre (gennaio-febbraio-marzo) 2021 e 2020 utili anche come dati ‘tendenziali’ per pronosticare cosa accadrà nel corso del primo trimestre 2022.
Come si può agevolmente leggere la causa più frequente di decadenza nel primo trimestre 2021 è legata alla variazione dell’ISEE. Ma vediamo i vari casi che sono fondamentalmente 4:
- il 60% delle decadenze è imputabile a ISEE sopra la soglia prevista (40% nell’anno 2020);
- a seguire il 17% delle decadenze sono imputabili alle variazioni della composizione del nucleo (20% nell’anno 2020).
- il 4% delle decadenze nel primo trimestre 2021 (l’8% nell’anno 2020) è imputabile alla mancata presentazione di una nuova DSU;
- infine rientra nel caso di decadenza la rinuncia da parte del nucleo beneficiario: è appena l’1% dei casi.
Reddito di cittadinanza e ISEE 2022: rischio decadenza all’81%
Cosa ci dicono questi numeri che – lo ripetiamo – riguardano il 2021 e anche il 2020?
Ci fanno capire che il primo trimestre di ogni anno, e quindi anche del 2022, è un periodo che può fare da spartiacque per i percettori del Reddito di cittadinanza a partire dall’appuntamento di gennaio con la presentazione della DSU per il rinnovo dell’ISEE.
Un ISEE 2022 ’sopra soglia’ oppure una variazione della composizione del nucleo, che insieme possono costituire il 77% delle ragioni di decadenza (come visto nell’anno 2021), possono essere fatali per la perdita del diritto al Rdc. Se poi si aggiunge che il 4% dei casi di decadenza deriva dalla mancata presentazione della DSU – necessaria per rinnovare ISEE – si raggiunge l’81%.
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