Con il rifinanziamento del reddito di cittadinanza anche per il 2022 previsto dalla legge di bilancio da poco entrata in vigore, cambiano alcuni aspetti per i percettori in particolare quelli che prestano attività coi comuni.
Ci siamo già soffermati in articoli precedenti sulle nuove disposizioni riguardanti la revoca del sussidio (clicca qui), l’obbligatorietà a recarsi mensilmente presso il centro per l’impiego corrispondente per verificare se ci sono offerte di lavoro congrue (clicca qui), i reati che costituiscono la revoca del beneficio (clicca qui), i controlli rafforzati da parte di Comuni e Agenzia delle Entrate (clicca qui), ecc.
Ma le novità non sono finite.
I beneficiari del reddito di cittadinanza che hanno sottoscritto un Patto per il Lavoro o un Patto per l’Inclusione Sociale sono tenuti ad offrire la propria disponibilità ai PUC, ovvero i Progetti Utili alla Collettività nel comune di residenza per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16.
Questo ha lo scopo di favorire un contesto di inclusione e crescita per i beneficiari e per la stessa collettività, nell’ottica di uno scambio tra sussidio e prestazioni di utilità sociale.
Fino al 2021 i percettori del reddito di cittadinanza avevano solo l’obbligo di fornire la propria disponibilità a partecipare ai PUC. Questa condizione adesso si arricchisce di una novità.
Tra le disposizioni della legge di bilancio 2022 in materia di reddito di cittadinanza, infatti, figura l’obbligo da parte dei Comuni, nell’ambito dei PUC, di avvalersi di almeno un terzo dei beneficiari di Rdc lì residenti.
Una vera e propria svolta nelle politiche di condizionalità. Questo vuol dire che i Comuni sono tenuti a coinvolgere nei PUC i percettori che hanno sottoscritto un Patto per il Lavoro o un Patto per l’Inclusione Sociale e che questi devono obbligatoriamente parteciparvi.
Le loro prestazioni saranno a titolo gratuito, perchè svolte nell’ambito di un rapporto previdenziale che comporta l’esborso di un sussidio, che non comporta l’instaurazione di un rapporto di lavoro.
Il testo della legge di bilancio parla chiaro: ci saranno delle conseguenze se l’obbligo non verrà rispettato. Chi infatti rifiuterà l’adesione ai progetti proposti dai Comuni andrà incontro alla revoca e quindi alla decadenza del beneficio.
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