Sono in arrivo buone notizie per i pensionati italiani. Quest’ultimi si vedranno infatti aumentare la propria pensione di marzo, in seguito soprattutto alle novità Irpef introdotte dalla legge di bilancio, entrata in vigore il 1° gennaio 2022.
Ma non solo, l’aumento sarà dovuto anche ad altri fattori.
Vediamo insieme i dettagli.
Aumento pensioni marzo 2022: aumento perequativo
Una prima novità le pensioni di marzo riguarda il riconoscimento da parte di Inps dell’aumento perequativo pari all’1,7% più gli arretrati dello 0,1% relativi alle mensilità di gennaio e febbraio. Questo perché per questi due mesi Inps ha applicato un tasso più basso, pari all’1,6%.
Le pensioni di marzo saranno pagate dal 23 marzo secondo le date annunciate dalla Protezione Civiel: per approfondire clicca qui.
Aumento pensioni marzo 2022: nuova Irpef
Un altro elemento che contribuisce, in maniera più sostanziale rispetto al precedente, ad aumentare le pensioni di marzo è la nuova Irpef, grazie alle nuove aliquote comparse con la legge di bilancio 2022. Queste sono:
- 23% per redditi fino a 15.000 euro;
- 25% per redditi oltre i 15.000 e fino a 28.000 euro;
- 35% per redditi oltre i 28.000 e fino a 50.000 euro;
- 43% per redditi oltre 50.000 euro.
Chi ha redditi fino a 15.000 euro annui non vedrà grossi cambiamenti nella propria pensione, visto che l’aliquota minima è rimasta sempre la stessa, ovvero il 23%.
Per gli altri pensionati, invece, soprattutto per chi ricade nella fascia delle aliquote centrali, ci saranno degli aumenti più sostanziali. Sono proprio le due aliquote centrali ad essere cambiate di più – dal 27% al 25% e dal 38% al 35%.
Ricordiamo anche che ai pensionati non si applica il Bonus ex Renzi pari a 100 euro.
Aumento pensioni marzo 2022: conguagli
Infine, un’altra novità che contribuisce a far salire l’importo dell’assegno pensionistico sono i conguagli Inps. Questi si applicano soprattutto a specifiche categorie di pensionati, ovvero coloro che nel 2021 hanno percepito altre prestazioni economiche oltre la pensione, soggette a tassazioni.
Per essi verrà ricalcolata l’Irpef del 2021 e ci saranno quindi dei conguagli sia a credito, che porteranno ad un aumento, ma anche nel caso a debito, causando una leggera diminuzione della pensione.
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