Sono cominciate nei giorni scorsi le lavorazioni anticipate del Reddito di Cittadinanza per tutti coloro in attesa del pagamento della prima mensilità, degli arretrati o della prima mensilità dopo il rinnovo (TuttoLavoro24.it lo aveva segnalato in questo articolo). La data del 15, infatti, non coinvolge l’intera platea di percettori ma solo questi indicati: tutti gli altri ricevono il pagamento a fine mese, intorno al 27.
Già a inizio maggio c’erano stati degli accrediti straordinari volti a coprire le mensilità di aprile 2022 non erogate. Eppure tali ricariche straordinarie non avevano coinvolto tutti i percettori. C’era chi, infatti, non aveva potuto ricevere il pagamento per via dell’RdC sospeso nel mese di marzo e non accora riattivato.
Non appena RdC viene sbloccato (o rinnovato, nel caso di sospensione perché scaduti i 18 mesi) i pagamenti ripartono in automatico. Tuttavia, può succedere che il sussidio venga revocato perché il percettore ha contratto debiti non ancora sanati nei confronti di Inps: in questi casi lo sblocco non è automatico, ma avverrà solo dopo che il debitore avrà provveduto a saldare l’importo dovuto all’Istituto. Questi casi non sono rari e la conferma ci arriva direttamente da alcuni lettori, ai quali sul Fascicolo Previdenziale compare questa dicitura:
Come si evince dalla foto, infatti, la rata di marzo 2022 è rimasta sospesa fino allo scorso 12 maggio, giorno in cui è partita la lavorazione, anche in seguito al saldo del debito da parte del percettore. In pratica, non appena si estingue il debito Inps riattiva il pagamento del sussidio economico. Naturalmente, è bene specificare che Inps può disporre la sospensione di RdC anche per altri motivi: pertanto, il pagamento degli arretrati in data 12 maggio non interessa solo chi è incappato nella sospensione per via di debiti insanati (come ad esempio somme indebitamente erogata Inps), ma anche chi l’ha avuta per altre ragioni. Per conoscerle tutti consulta la nostra guida dedicata, cliccando qui.
La data di “invio disposizione a Poste“, solitamente avviene circa 48 ore dopo il giorno dell’elaborazione. Una volta presente in Poste (quindi presubilmente il 14 maggio) l’importo arretrato potrà essere effettivamente prelevato.
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