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Bonus 200 euro ai dipendenti: senza il “requisito X” non lo prende nessuno

La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Aiuti ha reso ufficiale il Bonus 200 euro, che spetterà a una vasta platea di persone: ai lavoratori dipendenti, ai pensionati, ai disoccupati, ai domestici, agli autonomi, ai lavoratori stagionali, dello spettacolo, agli incaricati di vendita a domicilio e ai percettori del Reddito di Cittadinanza.

All’inizio si era parlato del requisito del reddito annuale inferiore a 35 mila euro applicato a tutte le categorie. Requisito che, tuttavia, con la pubblicazione in Gazzetta si è scoperto non essere più previsto per i lavoratori dipendenti, i quali invece verranno identificati sulla base della riduzione contributiva dello 0,8%, prevista con la legge di Bilancio del 2022. Praticamente, potranno beneficiare del Bonus da 200 euro solo quei lavoratori che in almeno uno dei quattro mesi del primo quadrimestre di quest’anno (quindi da gennaio ad aprile) hanno beneficiato di tale sgravio.

Prendere questo parametro come riferimento comporta però un problema non indifferente: al beneficio possono essere inclusi od esclusi lavoratori che si trovano in condizioni molto differenti l’una dall’altra.

A farlo presente è Il Sole 24 Ore nell’edizione del 19 maggio 2022: questo esonero contributivo spetta infatti solo se la retribuzione imponibile previdenziale nel mese non supera i 2.692 euro (TuttoLavoro24.it lo aveva già anticipato qui).

Sul piano pratico-applicativo potrà verificarsi, per esempio, che un impiegato del commercio con una retribuzione mensile lorda pari a 4 mila euro (potenzialmente fuori dallo 0,8%), a seguito di un evento di malattia indennizzato dall’Inps, nel mese di febbraio abbia avuto nel cedolino un imponibile previdenziale di 2 mila euro: ridotto rispetto al solito in quanto intervenuta l’indennità di malattia, che essendo una prestazione di natura previdenziale non sconta contributi. Pertanto, tale lavoratore a cui è stato riconosciuto eccezionalmente e nel solo mese di febbraio lo sgravio dello 0,8% beneficerà comunque dell’indennità da 200 euro.

Al contrario, un impiegato nelle stesse condizioni operante in un settore in cui non è prevista la malattia a carico dell’Inps (esempio artigianato o industria), avendo ricevuto la retribuzione dal proprio datore di lavoro anche per i giorni di malattia non riceverà i 200 euro, poiché non avrà beneficiato dello sgravio dello 0,8%.

Pertanto, come si diceva, questo parametro di riferimento comporta delle contraddizioni e una disparità di trattamento, danneggiando quel lavoratore che pur con condizioni analoghe non è indennizzato dall’Inps. Come mai si sia scelto di usare questo requisito così impari non è dato saperlo. Per dirlo come un matematico, il motivo per cui il Governo abbia deciso di utilizzare tale parametro – il requisito X appunto, come lo abbiamo chiamato noi – rimane un’incognita.

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