Due conviventi possono essere entrambi beneficiari del Reddito di cittadinanza e ricevere una doppia ricarica mensile? Diciamo subito che la risposta è sì ma a certe condizioni. Le spiega l’Agenzia di stampa Adnkronos.
Per ottenere il RdC è necessario avere una serie di requisiti tra cui un ISEE basso, che viene però elaborato da Inps sulla base del nucleo familiare, vale a dire tutti coloro che convivono nella stessa abitazione, indicata in uno stesso indirizzo di residenza.
E’ possibile però dividere i membri del nucleo se questi non sono uniti da nessun legame parentale o affettivo.
Si tratta di quella che viene chiamata la “scissione” per effetto della quale “ogni nucleo familiare – pur se residente allo stesso indirizzo – potrà chiedere il proprio Isee e richiedere per sé il reddito di cittadinanza”.
Solo in questo modo è possibile che all’interno della stessa abitazione possano esserci più titolari della Carta RdC. Questa soluzione però, è bene sottolinearlo, non adottabile da parte di chi ha un rapporto di parentela (marito e moglie, madre/padre e figlio/a, fratelli e sorelle, ecc.) e neppure da due semplici conviventi uniti da legame affettivo.
Per cui l’esempio classico che consente la coabitazione ma la scissione da nucleo familiare è di due studenti fuori sede, senza alcuno di questi legami, oppure due lavoratori.
“Ma attenzione a quanto si dichiara: se ad esempio due fidanzati conviventi dichiarano che tra loro non c’è alcun legame affettivo, stabile e continuativo, questi rischiano di dover rispondere del reato di falsa attestazione in atto pubblico”, conclude.
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