Il Patto sociale che sponsorizzato anche dal premier Mario Draghi si allontana. Sembrano non esserci le condizioni politiche per poter, in questo momento, trovare il consenso di imprese e sindacati attorno ad un accordo per difendere da un lato i redditi dei lavoratori e il loro potere d’acquisto dai rialzi inflazionistici, e dall’altro stimolare la produttivtià nelle aziende.
La notizia arriva da Il Sole 24 Ore in edicola oggi:
“La strada per il Patto sociale resta tutta in salita: al congresso della Cisl è emersa l’indisponibilità di una parte rilevante dei protagonisti ad affrontare il tema. Giovedì i leadre di Cgil e Uil hanno disertato il XIX congresso nazionale cislino in corso alla Fiera di Roma spendendo sul palco le terze linee, ieri è stata notata l’assenza del ministro del Lavoro, Andrea Orlando atteso alla tavola rotonda per discutere del ”Patto sociale per il nuovo Lavoro”, alla quale Cisl e Confindustria hanno ribadito la disponibilità a confrontarsi sui contenuti”.
Insomma secondo quanto riporta il quotidiano economico vi sarebbero delle divisioni interne al sindacato, con Cgil e Uil da un lato e Cisl dall’altro (ancora una volta divisi dopo lo sciopero ’separato’ del dicembre 2021). Ma neppure il Ministro del Lavoro Andrea Orlando sembra essersi lanciato convintamente nella mischia. Senza poi parlare del fatto che sul fronte datoriale l’unico ok finora, è stato registrato da parte di Confindustria, mentre non si sono ancora espresse le altre organizzazioni che rappresentano le imprese del commercio, artigiani, cooperative, agricoltura.
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