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Aumentare gli stipendi dei lavoratori tagliando tasse? L’anno prossimo. Ecco le parole di Draghi

Aumentare lo stipendio dei lavoratori è un’urgenza di questi giorni, visto il rialzo dei prezzi al consumo che tiene alto l’indice di inflazione rilevato dell’ISTAT, ormai stabilimente al di sopra del 6%. Lo dicono da mesi i sindacati dei lavoratori e lo chiede anche Confindustria, che propone un taglio choc al cuneo fiscale che possa portare ad elevare il netto in busta paga e nelle tasche dei lavoratori 1.233 euro sin da subito.

Se però le parti sociali sono d’accordo, lo stesso pensiero non si trova nel Governo guidato da Mario Draghi, più preoccupato di trovare quei 16 milioni di euro (secondo l’idea degli Industriali) necessari per far decollare una simile operazione.

La conferma che Draghi intende ancora prendersi del tempo per approfondire ed eventualmente varare questa misura, arriva dalle parole pronunciate proprio dal Premier, giovedì scorso, durante la conferenza stampa di presentazione dell’ennesimo Decreto Taglia Bollette.

Guardiamo all’economia – interviene tra i giornalisti la collega Emilia Patta de Il Sole 24 Ore – , oggi i dati istat dicono che c’è un calo di occupati di quasi 50 mila unità in un mese da maggio rispetto ad aprile e quindi le chiedevo se questa ipotesi di un taglio choc del cuneo (fiscale, ndr) di cui si è parlato tra i partiti nel dibattito pubblico negli ultimi giorni è allo studio del governo in vista della manovra e se addirittura non si possa anticipare questa misura in modo da dare una risposta subito per invertire la tendenza negativa”.

Ecco la risposta di Draghi:

di questa manovra ne parleremo in legge di bilancio. Ci sono molte valutazioni che stiamo facendo e che continueremo a fare, non solo all’interno del governo ma le faremo anche con le parti sociali. E’ importantissimo che entro la prossima settimana o quella successiva al più tardi si faccia un incontro con le parti sociali, sia i sindacati sia le confederazioni imprenditoriali. L’intenzione del governo è quella di proteggere il potere d’acquisto delle famiglie, come abbiamo sempre fatto. Altri provvedimenti ci saranno in luglio. Anche proteggere la competitività delle imprese, ora dobbiamo trovare gli strumenti più appropriati. Non lo faremo da soli […] occorre essere tutti insieme e trovare una risposta.”

Dunque secondo Draghi la misura che dovrà prevedere il taglio alle tasse sul lavoro per aumentare lo stipendio netto dei lavoratori è da rinviare alla Legge di Bilancio, che come noto viene approvata sempre negli ultimi giorni dell’anno. Quindi appuntamento alla fine dell’anno con il provvedimento che darà un taglio del cuneo fiscale, di conseguenza gli effetti sulle buste paga dei lavoratori si vedranno solo nel 2023.

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