Dal rapporto annuale 2022 dell’Inps, che va ad accorpare quella generale dell’ISTAT, sono emersi dati incoraggianti riguardo l’efficacia dei controlli svolti in fase di presentazione della domanda il Reddito di Cittadinanza. Rispetto al 2020, infatti, l’Istituto è riuscito a intercettare un numero più elevato di domande da respingere.
Non solo, variano anche le motivazioni per cui l’istituto respinge le domande. I numeri sono quelli riportati nella seguente tabella:
Come si evince dalla tabella, tutti i numero sono in crescita: se fino al 2020 quasi la totalità delle domande veniva respinta per la mancanza di requisiti economici, adesso si riscontrano 5 motivi principali per cui Inps respinge la domanda:
- mancanza dei requisiti di residenza e cittadinanza, nel 3,43% dei casi;
- mancanza dei requisiti economici, nel 61,55% dei casi;
- mancanza dei requisiti per i beni durevoli, nello 0,61% dei casi;
- omissione di dichiarazioni o di documenti in domanda, nell’11,24% dei casi;
- altre motivazioni, nel 23,17% dei casi. Rientrano in questa categoria:
- presentazione di domande plurime da parte di diversi componenti dello stesso nucleo familiare;
- variazioni dei nuclei familiari;
- domanda da parte di richiedenti sottoposti a misure cautelari;
- presentazione prima che sia decorso il termine di 6 o 18 mesi dal provvedimento sanzionatorio di revoca o decadenza (adottato ad esempio per false dichiarazioni in domanda, per omessa comunicazione di avvio di attività lavorativa).
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