Non solo famiglie, lavoratori, e imprese: durante la conferenza stampa di ieri 12 luglio il premier Mario Draghi ha fatto anche un rapidissimo accenno ai pensionati. Il Presidente li ha inclusi nelle categorie che devono essere aiutate a tutelare il potere d’acquisto dall’aumento dell’inflazione.
Da Palazzo Chigi non è stato fatto alcun accenno esplicito alle misure che potrebbero essere messe in atto e agli strumenti legislativi che potrebbero essere adottati. Tuttavia, è possibile provare a fare delle ipotesi. Il Governo potrebbe decidere di intraprendere due strade:
- potrebbe decidere per un prolungamento del Bonus 200 euro: stanno già circolando alcune voci in merito a una sua proroga (e non solo per i pensionati), ma non c’è alcuna conferma ufficiale. TuttoLavoro24.it ne aveva dato un’anticipazione qui;
- l’altra via percorribile è quella dell’abbattimento del prelievo fiscale sulle pensioni: per esempio, un’ipotesi è che si arrivi a tagliare le tasse sulle pensioni fino a 35 mila euro.
Un’anticipazione dell’adeguamento delle pensioni all’inflazione è da escludere perché costa troppo (significherebbe aumentarle almeno dell’8%). Pertanto le opzioni si riconducono a queste due, con la prima in netto vantaggio rispetto alla seconda: gli interventi volti a ridurre le tasse sui redditi di chi è ”a riposo”, messi in atto negli ultimi anni, infatti, raramente hanno riguardato i pensionati (fatta eccezione per la riforma del sistema Irpef).
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