Si può continuare a percepire il Reddito di Cittadinanza in caso di vincite di denaro al gioco? La legge è chiara, per ricevere il sussidio, occorre conservare determinati requisiti reddituali. Inoltre, l’omessa comunicazione delle variazioni di reddito o del patrimonio, anche se provenienti da attività irregolari o da vincite al gioco, è idonea alla revoca o alla riduzione del reddito di cittadinanza.
Vediamo però cosa è accaduto ad una signora, beneficiaria del RdC che aveva conseguito ben 2 vincite al gioco in poco tempo.
Vince al gioco 57.000 euro e continua a percepisce il Reddito di Cittadinanza: ecco come è riuscita a farsi assolvere una 54enne
Come detto la legge è perentoria circa la condotta che deve tenere il beneficiario che vince al gioco. Ma non è tutto. L’omessa comunicazione a Inps della variazione economica può costituire più grave reato, con reclusione da 2 a 6 anni, se per ottenere indebitamente il sussidio, si rendono o utilizzano dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero omette informazioni dovute.
A ribadirlo è stata anche una sentenza del 24 settembre 2021 – 15 febbraio 2022, numero 5309 della Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione che però ha ritenuto di dover assolvere una 54enne di Verbania che aveva vinto al Lotto, con 2 giocate diverse tra il 2019 e il 2022, un importo complessivo di 57.000 euro.
Nonostante ciò, la signora aveva regolarmente presentato il proprio ISEE a INPS, a inizio 2020 e inizio 2021, per avere la conferma annuale del RdC. E per ben due volte gli è stato riconosciuto il reddito per l’intera annualità.
Al sussidio però non aveva più diritto. Come rilevato dalla Guardia di Finanza che aveva indagato sul segnalazione dall’Agenzia delle Dogane sulla quale ha poi indagato la Procura della Repubblica.
Reddito di Cittadinanza e vincite al gioco: assoluzione
Le legge stabilisce che i requisiti economico-reddituali per avere e conservare il reddito di cittadinanza sono i seguenti:
- ISEE aggiornato inferiore a 9.360 euro annui;
- patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro;
- patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro;
- reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui moltiplicato per la scala di equivalenza. La soglia del reddito è elevata a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in una abitazione in affitto.
La donna è stata quindi sottoposta a Processo Penale del Tribunale a Verbania ma assolta per insufficienza di prove. I motivi sono 2: non è emerso con chiarezza la consapevolezza di aver presentato Dsu non veritiere; perché non è stato accertato se le somme del RdC fossero state effettivamente spese da lei, dal momento che la Carta RdC era anche nella disponibilita’ del suo compagno.
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