Caldo, in Fabbrica si lavora a 40°C: c’è un morto e gli scioperi

Caldo operaio

L’accezionale ondata di caldo non si fa sentire solo nei cantieri edili e nei campi agricoli, ma anche nelle fabbriche, dove il surriscaldamento dei capannoni senza climatizzatori porta le temperature ad oltrepassare i 35 °C.

Da giorni a denunciare la situazione sono decine di delegati sindacali della FiomCgil, in particolare nel territorio piemontese, secondo quando scrive il quotidiano La Stampa che parla di una trnetina di segnalazioni.

Ma la situazione è più grave di quanto si poteva prevedere. Oltre alla sofferenza, infarri, c’è stato anche un morto. Si tratta di “Luca Capelli, 61 anni, è morto giovedì pomeriggio alla Dana Graziano di Rivoli, fabbrica del settore automotive. Ha avuto un malore, è svenuto, ha sbattuto la testa. Non stava svolgendo mansioni faticose, si è sentito male, è stato soccorso dai colleghi con il defibrillatore, ma non c’è stato nulla da fare. Colpa del caldo? Chi può dirlo al momento”.

La protesta nelle ultime ore è salita fino al punto che i sindacati hanno anche proclamato uno sciopero di 4 ore, tenuto nella giornata di ieri, con un presidio “fuori dai cancelli della Dana Graziano, con adesioni dagli altri stabilimenti dell’azienda e da altre ditte della zona”. Lo stesso è accaduto a Mirafiori, dove nei reparti delle Carrozzerie la temperatura è arriva a 40° C ed è stato indetto uno sciopero per «protestare contro ritmi di lavoro intensi», rispetto al «caldo insopportabile di questi giorni».

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