I rischi maggiori del lavoro svolto a temperature elevate sta nei settori edilizia, agricoltura e ambienti non ventilati. Ed è in questi settori che sono in corso i maggiori controlli da parte degli Ispettori.
Lo ricorda l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che in un comunicato stampa invita gli Uffici territoriali INL a dedicare particolare attenzione, sotto il profilo ispettivo, alla prevenzione dei rischi sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori determinati dall’aumento di intensità e durata delle ondate di calore. Come previsto nella nota prot. n. 4639 del 02-07-2021 dello stesso INL.
“L’art. 28 del d.lgs. n. 81/2008 – si legge nel provvedimento – stabilisce l’obbligo, in capo al datore di lavoro, di valutare “tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori”, compresi quelli riguardanti “gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari”.
Come noto, le elevate temperature in assenza di misure idonee, specie nel caso di lavorazioni faticose e in assenza di adeguate pause di recupero, oltre a essere causa di malori possono ridurre la capacità di attenzione del lavoratore e quindi aumentare il rischio di infortuni.
Particolarmente esposti al rischio in questione risultano coloro che svolgono l’attività lavorativa all’aperto, in particolare edilizia e agricoltura, unitamente a coloro che sono impegnati in ambienti chiusi senza ventilazione adeguata.
In tali settori e ambienti di lavoro si ritiene, quindi, opportuno intensificare le attività di sensibilizzazione e verificare, nel corso dell’attività di vigilanza, quali misure di prevenzione siano state previste ed attuate dal datore di lavoro al fine di ridurre al minimo il rischio espositivo”.