Mentre tutti i partiti chiedono un nuovo intervento di Governo per aiutare con nuove misure famiglie e imprese contro il crescente caro bollette arriva il no secco da Palazzo Chigi. Ad opporsi, secondo quando rivelano i quotidiani in edicola oggi, sarebbe lo stesso premier dimissionario Mario Draghi che avrebbe spedito la palla al Governo che si formerà dopo il voto.
Il ‘no’ di Draghi a questo punto significa che non ci saranno interventi extra, cioè volti ad allargare la platea degli esclusi dai precedenti provvedimenti (come chi ha un Isee sopra i 12mila euro nel caso dei bonus sociali sulle bollette), oppure ad ampliare il bonus energia come nel caso del credito di imposta per le imprese oggi fermo al 25%. Le misure quindi dovrebbe confermare gli attuali assetti: il bonus bollette resterebbe fino a 12 mila euro (come oggi: clicca qui) e il credito di imposta non andrebbe oltre il 25%.
Ecco quanto scrive in proposito il quotidiano Il Mattino in edicola oggi:
“Il nuovo decreto, dopo che giovedì la Camera avrà approvato la relazione del governo, sarà di 12-13 miliardi. E sarà limitato agli interventi previsti: credito d’imposta del 25% per le bollette delle imprese, bar e ristoranti inclusi e rateizzazione; bonus sociale (con azzeramento degli aumenti) per le famiglie con Isee fino a 12mila euro (forse fino a 13-14mila). E, se si dovessero trovare altri fondi, cassa integrazione gratuita come ai tempi del Covid. Ma è difficile”.
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