Reddito di Cittadinanza, che fine farà con Giorgia Meloni al Governo?
La proposta di abrogare il Reddito di Cittadinanza è forse uno dei cavalli di battaglia che ha permesso a Fratelli d’Italia di uscire vincitore dalle elezioni politiche con più del 26% dei voti.
L’impegno del partito della Meloni per cancellazione del Reddito di Cittadinanza è ormai ben nota e prosegue da anni. Già tempo fa l’abolizione del RdC era al centro del programma di FdI.
TuttoLavoro24.it ha scovato un video di dicembre 2021 in cui la Meloni, da leader dell’opposizione, annunciava la volontà del suo partito di voler cancellare il sussidio nell’immediato destinando le risorse ad incentivi per nuove assunzioni.
Parole che, nei giorni in cui si sta per formare un nuovo Governo “a traino” Fratelli d’Italia, dopo il risultato elettorale, assumono un significato più pregnante:
“Chiediamo l’abolizione del Reddito di Cittadinanza e proponiamo di raccogliere quelle risorse significative per fare due cose diverse: una parte usarla per gli incentivi all’assunzione per chi può lavorare, mentre per chi non può lavorare immaginiamo un assegno di solidarietà che sostenga le famiglie prive di reddito che abbiano al loro interno un componente o minore o anziano o disabile. […] Ecco il paradosso del Reddito di Cittadinanza: noi diamo 780 euro a un ragazzo di 20 anni in piena salute e poi diamo 270 euro a un disabile che non può lavorare. Il Reddito di Cittadinanza ha rappresentato un disincentivo al lavoro e un modo per favorire il lavoro nero.”
Un’idea già più che abbozzata da tempo e condivisa da una larga fetta di elettorato, non solo di Fratelli d’Italia. Nei prossimi giorni vedremo se, con la formazione del Governo che dovrebbe essere guidato proprio da Giorgia Meloni, saranno adottati provvedimenti “abrogativi” del RdC e allo stesso tempo si darà il via libera all’Assegno di solidarietà, di cui TuttoLavoro24.it aveva già dato un’anticipazione qui.