HomeEvidenzaDecreto Trasparenza: obblighi estesi anche a colf, badanti e baby sitter

Decreto Trasparenza: obblighi estesi anche a colf, badanti e baby sitter

Anche colf, badanti e baby sitter dovranno conoscere tutte le informazioni su retribuzione, ferie, congedi spettanti e orario di lavoro nel dettaglio. Gli obblighi informativi previsti dal Decreto Trasparenza, infatti, si estendono anche ai lavoratori domestici.

L’obiettivo del Decreto, che ha recepito la direttiva europea 2019/1152, è quello di innalzare la tutela dei lavoratori. Ma vediamo nel dettaglio quali informazioni dovranno essere comunicate al lavoratore, chi riguarda ed entro quando.

Decreto Trasparenza, quali informazioni fornire ai domestici?

Le informazioni che devono essere presenti nel contratto di assunzione o in una informativa ad hoc sono di diverso tipo e sono le stesse previste per le altre aziende:

  • identità delle parti;
  • luogo di lavoro;
  • inquadramento, livello e qualifica del lavoratore;
  • tipologia di rapporto;
  • durata del periodo di prova;
  • durata delle ferie e di altri congedi retribuiti;
  • importo iniziale della retribuzione e modalità di pagamento;
  • programmazione dell’orario di lavoro;
  • procedura e termini di preavviso in caso di dimissioni e licenziamento. 

Insomma, un nutrito pacchetto di informazioni (per un elenco più dettagliato clicca qui) che la famiglia datrice di lavoro deve puntualmente comunicare al lavoratore. L’inadempimento può costare dai 250 a 1.500 euro per ciascun lavoratore.

Obblighi informativi contratti domestici, chi riguarda?

Le nuove regole informative si applicano anche a chi usa il «Libretto famiglia» (i vecchi voucher). Restano esclusi solo i rapporti di lavoro che prevedono una media di tre ore a settimana, calcolata in un arco di quattro settimane consecutive.

I dettagli sulle condizioni di lavoro devono essere messi a disposizione sia dei neo-assunti sia dei lavoratori che erano già in servizio nelle famiglie al 1° agosto 2022 (data di entrata in vigore del decreto Trasparenza).

Informazioni contratti domestici, entro quando comunicare?

Le informazioni devono essere fornite per iscritto dal datore di lavoro entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto. La data di scadenza era pertanto fissata al 30 settembre 2022.

Come abbiamo visto, le informazioni da fornire non sono poche, così come le somme da versare in caso di inadempimento. Per questo motivo, il segretario generale di Domina, Lorenzo Gasparrini, ha chiesto di introdurre un periodo di 6 mesi durante il quale non saranno applicate sanzioni.

Ciò per aiutare le famiglie a mettersi in regola e scongiurare il ricorso al lavoro nero. Secondo i dati Inps, infatti, il settore domestico è caratterizzato da un’altissima incidenza del lavoro irregolare (Domina stima circa 1,054 milioni di lavoratori a nero).

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