HomeEvidenzaReddito di Cittadinanza stretta Meloni: subito 5 modifiche in Legge di Bilancio

Reddito di Cittadinanza stretta Meloni: subito 5 modifiche in Legge di Bilancio

Reddito di Cittadinanza come cambia dal 2023? Il quadro sembra essere ormai delineato, almeno per quanto riguarda le proposte. Ne ha parlato ieri al Corriere della Sera il Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon anche se nel frattempo la Premier Giorgia Meloni tace e prende tempo.

L’orientamento che va per la maggiore è quello di una sua modifica, non una cancellazione, che possa anche restringere il campo dei beneficiari così che chi può lavorare possa effettivamente darsi da fare per trovare un impiego.

Reddito di Cittadinanza come cambia con la Meloni: modifiche con la Legge di Bilancio

Le modifiche che secondo gli annunci politici arriveranno con la Legge di Bilancio in approvazione entro il prossimo dicembre sono 4, ossia:

  1. i controlli. L’idea è quella di dare più poteri ai Comuni, così da assicurare una maggiore presenza sul territorio e maggiori controlli sui requisiti soggettivi (residenza, consistenza del nucleo familiare, ecc.);
  2. i rinnovi. Su questo aspetto si interverrà sicuramente, visto che sia Meloni che Salvini hanno più volte ribadito la loro contrarietà a un assegno perpetuo. E’ possibile quindi che il Governo opti, alternativamente:
    • per lo stop assoluto ai rinnovi: ipotesi al momento più remota ma che rientra nel programma elettorale di Fratelli d’Italia;
    • per il prolungamento del periodo di sospensione (che oggi è di 1 mese) tra un rinnovo e l’altro fino a 6 mesi.
  3. la durata: il periodo di beneficio non sarà più di 18 mesi rinnovabili senza limiti, ma si seguirà un décalage. La proposta della Lega è 18+12+6 mesi con intervalli di 6 mesi durante i quali i percettori seguiranno dei percorsi formativi finalizzati al reinserimento lavorativo. Dopo questi 36 mesi complessivi non si avrà più diritto al sussidio;
  4. i rifiuti delle offerte di lavoro. E’ possibile che ci sia una stretta sul numero di volte in cui un percettore può rifiutare un impiego, soprattutto se si parla di un’offerta congrua. L’orientamento che va per la maggiore, confermato anche dal Sottosegretario leghista al Lavoro, Durigon, è lo stop all’Assegno in caso di primo rifiuto di un’offerta di lavoro;
  5. la formazione. L’esecutivo di Giorgia Meloni ha più volte sottolineato l’esigenza di rafforzare il lato attivo del Reddito di Cittadinanza, ossia l’inserimento nel mondo del lavoro, soprattutto per i percettori occupabili. L’idea è quella di avviare un percorso di formazione (remunerato), in modo da incentivare anche le assunzioni.
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