Stop al Reddito di Cittadinanza per chi non termina gli studi. È la proposta avanzata dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, a seguito di una ricerca condotta sui percettori RdC nella fascia d’età tra i 18 e i 29 anni.
Dall’indagine è emerso che in Italia i maggiorenni under 29 percettori del sussidio sono 364.101: di questi, il 38% arriva massimo al titolo di licenza media. Un dato inquietante a detta del Ministro, il quale ritiene inaccettabile moralmente pagare il sussidio a chi ha deciso di abbandonare gli studi: sarebbe come “legittimare e addirittura premiare una violazione di legge”.
La soluzione, riportata da Il Sole 24 Ore, la illustra lo stesso Valditara:
«Ebbene, noi riteniamo si debba prevedere l’obbligo di completare il percorso scolastico per chi lo abbia illegalmente interrotto o un percorso di formazione professionale nel caso di persone con titolo di studio superiore ma non occupate né impegnate in aggiornamenti formativi, pena in entrambi i casi la perdita del reddito, o dell’eventuale misura assistenziale che dal 2024 lo sostituirà. Questi ragazzi preferiscono percepire il reddito anziché studiare e formarsi per costruire un proprio dignitoso progetto di vita. […] Un ragazzo non può consapevolmente rinunciare a coltivare i suoi talenti in qualunque forma, ed essere contemporaneamente pagato dallo Stato».
In pratica, o si colma il gap o si perde il Reddito di Cittadinanza. Stando alle parole del Ministro, l’obbligo riguarderebbe sia il percettore che ha concluso gli studi ma non è occupato né impegnato in un corso formativo, sia colui che gli studi non li ha proprio conclusi abbandonando la scuola prima del termine consentito dalla Legge (16 anni).