Assegno Unico 2023: Famiglie favorite in questi 3 casi

Assegno Unico, le modifiche e i relativi aumenti partiranno da gennaio 2023 ma non riguarderanno l’intera platea dei percettori.

I miglioramenti interesseranno soprattutto 3 categorie:

  • le famiglie in cui ci sono figli disabili maggiorenni;
  • i nuclei familiari numerosi, ossia con almeno 4 figli;
  • figli di età inferiore a 1 anno.

Assegno Unico 2023: gli aumenti

La Manovra di Bilancio 2023 già approvata dalla Camera dei deputati, interviene sugli importi base dell’assegno, che partono da 175 euro al mese e poi decrescono in base all’ISEE del nucleo interessato fino ad arrivare a un minimo di 50 euro per quelli che superano la soglia dei 40mila euro oppure non presentano proprio la dichiarazione ISEE.

Queste somme saranno incrementate del 50% per i figli di età inferiore a un anno: l’importo più alto passerà dunque da 175 euro mensili a 262,5 euro (175 + 175/2).

Lo stesso aumento scatterà per ciascun figlio di età compresa tra uno e tre anni nei nuclei nei quali ce ne sono almeno tre e in cui l’ISEE non supera i 40 mila euro.

Assegno Unico 2023: le correzioni

Le altre due novità dell’Assegno Unico modificano le regole applicate ai figli disabili e ai nuclei con quattro figli o più.

Nel caso di figli disabili viene resa permanente la correzione introdotta lo scorso giugno ma che all’inizio valeva solo per il 2022: i disabili maggiorenni che vivono a carico della famiglia potranno beneficiare dell’importo base (175 euro mensili) fino all’età di 21 anni. In pratica, i disabili maggiorenni sono equiparati ai figli minorenni, per compensare così la cancellazione degli ANF e delle detrazioni per i familiari a carico.

Per quanto riguarda le famiglie in cui ci sono più di 4 figli, invece, la maggiorazione per le famiglie numerose passa da 100 a 150 euro.