Metalmeccanici, intesa Federmeccanica-Umana per formazione e assunzioni

Il Reddito di Cittadinanza ha contribuito in parte alla crisi di manodopera nel settore della metalmeccanica. Se infatti il sussidio ha offerto un paracadute a chi era inoccupabile, sul fronte delle politiche attive del lavoro avrebbe totalmente fallito.

Un’opinione perpetrata dal presidente Federmeccanica Federico Visentin, ma che comunque non ritiene il sussidio l’unico colpevole. Secondo lui, infatti, sarebbe la formazione il gap da colmare.

Un gap a cui la stessa Federazione sta cercando di provvedere, ma per la quale necessita un aiuto da parte dell’ente pubblico. È questo l’invito che il presidente degli industriali metalmeccanici lancia attraverso Il Messaggero, sperando che ci sia qualcuno dall’altra parte pronto a raccoglierlo:

«Il 70 per cento delle aziende metalmeccaniche italiane cerca lavoratori senza riuscire a trovare figure adeguate. E non parlo solo di competenze avanzate quanto quelle tecniche di base, operai specializzati, in particolare. […] Come Federmeccanica stiamo formando professionalità con la collaborazione dell’agenzia Umana creando le competenze che servono formando le persone inoccupate e disoccupate, ma da soli non possiamo risolvere il problema ovviamente. Serve una sempre maggiore collaborazione tra pubblico e privato, tra agenzie per il lavoro e agenzie per l’impiego».

Figure adeguate che non si troverebbero, a detta di Visentin, non certo per via dei salari troppo bassi, almeno non nel settore della metalmeccanica: «il contratto dei metalmeccanici è tra i migliori dal punto di vista delle retribuzioni» sostiene nonostante gli scioperi di settore.

E riguardo a quali siano i comparti del meccanico che si preparano ad accogliere più lavoratori, il dato è interessante. Secondo il presidente Federmeccanica, le aziende che intendono assumere di più sono quelle che prevedono una riduzione dell’occupazione. In particolare quelle dell’automotive, per effetto della grande transizione verso i modelli elettrici.