Disoccupazione Agricola 2023, perché non vedo ancora le mie giornate di lavoro del 2022 sul Fascicolo Previdenziale?
Vediamo qual è la situazione attuale tra coloro che hanno fatto domanda del trattamento di disoccupazione dopo aver lavorato presso aziende agricole nel corso del 2022 e maturato 102 giornate nel biennio.
Disoccupazione Agricola 2023, quanto spetta?
L’importo dell’indennità di disoccupazione agricola spettante per il 2022 sarà pari al 40% per gli operai agricoli a tempo determinato e al 30% per gli operai agricoli a tempo indeterminato della retribuzione di riferimento.
Come si calcola la retribuzione di riferimento? Il metodo è sempre lo stesso: occorre fare la media ponderata tra la retribuzione riferita ai giorni di lavoro effettivo e quella percepita in relazione ai periodi di trattamento di integrazione salariale fruiti (cassa integrazione, se fruita).
Disoccupazione Agricola 2023, quando si vedono le giornate del 2022?
Disoccupazione Agricola, fare la domanda Inps per avere il sussidio non sempre coincide con la possibilità di avere a disposizione l’intero quadro delle giornate lavorate nel corso del 2022.
Certamente conoscere il numero delle giornate è importante perché l’indennità di Disoccupazione agricola è erogata per un numero di giornate pari a quelle lavorate nell’anno di competenza della prestazione entro il limite delle 365 giornate (366 per gli anni bisestili). Fermo restando che le giornate minime di contribuzione devono essere 102.
Dalle giornate del conteggio vanno però sottratte quei periodi di non lavoro come operaio agricolo oppure i periodo in cui si è goduti di altri trattamenti assistenziali. Sono quindi da escludersi ai fini del computo delle giornate:
- periodi di lavoro agricolo e non agricolo dipendente e autonomo,
- le giornate indennizzate ad altro titolo (ad esempio, per malattia, maternità o infortunio, cassa integrazione).
In questo periodo molti operai agricoli controllando il proprio Fascicolo previdenziale Inps non visualizzano tutte le giornate di lavoro, come in questo caso:
In altre parole Inps non ha ancora accreditato le giornate lavorate. Questo perché c’è tempo fino al 31 marzo 2023 per presentare la domanda dell’indennità e Inps ha tempo fino a quella data per aggiornare gli elenchi provinciali. Dopodiché entro il 15 aprile 2023 ogni singolo lavoratore dovrà controllare la propria situazione – chi non ha dimestichezza col PC può farsi aiutare da un patronato – consultando gli elenchi nominativi annuali della propria zona così da contattare Inps per tempo nel caso si riscontrino scorrettezze o incongruenze e – soprattutto – giornate non attribuite.