La legge di bilancio per l’anno 2023 ha previsto un incremento, solo per l’anno 2023, di un importo pari al 1,5% della retribuzione per tutti i pubblici dipendenti.
Tuttavia, non tutta la retribuzione concorre all’incremento dell’1,5% ma solo le voci dello stipendio base più l’indennità integrativa speciale conglobata.
Di fronte ad una inflazione che è scivolata verso la doppia cifra, i pochi euro stanziati dal governo per i dipendenti pubblici – quattro volte in meno rispetto al 7,3% stanziato a favore dei pensionati – è insufficiente a coprire l’aumento dei prezzi.
Assegno accessorio, quattro mesi di arretrati già accumulati
Anche se si tratta di una somma irrisoria, i pubblici dipendenti hanno già accumulato un arretrato di quattro mesi, la cifra vantata sta diventando importante.
Il pagamento è ancora bloccato da un intoppo burocratico che impedisce a NoiPA di pagare. L’intoppo riguarda la natura dell’assegno: va pagato con lo stipendio del mese corrente oppure con quello del mese successivo come accade per la decontribuzione?
L’assegno accessorio non va confuso con l’indennità vacanza contrattuale
Assegno accessorio e indennità vacanza contrattuale sono due elementi della retribuzione estremamente diversi.
Nella tabella sottostante sono riportate le caratteristiche e le differenze tra i due assegni.