Stipendi, potrebbero aumentare ancora nella seconda metà del 2023 grazie a un ulteriore taglio di un punto percentuale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti.
Una buona notizia lanciata direttamente dalla Ministra del Lavoro Marina Calderone che durante un evento organizzato da Fondimpresa ha ribadito nuovamente la volontà di sostenere i redditi delle famiglie.
L’ultima Manovra Finanziaria ha già ridotto del 3% i contributi sui redditi fino a 25 mila euro e ha portato al 2% il taglio del cuneo per gli stipendi tra 25 mila e 35 mila euro, con aumenti di stipendio che però non si sono rivelati troppo consistenti: il netto in busta paga è aumentato di 20-30 euro.
Vediamo come cambierà grazie al nuovo intervento spiegato da Il Messaggero di venerdì 14 aprile..
Aumenti stipendi con taglio cuneo del 4%: le cifre
La misura annunciata dalla Ministra potrebbe essere inserita nel decreto lavoro da tempo in preparazione e dovrebbe apportare queste modifiche:
- taglio del 4% dei versamenti all’INPS per i redditi annui fino a 25 mila euro;
- taglio del 3% per i redditi annui tra 25 mila e 35 mila euro.
Ma di fatto, di quanto aumenterà lo stipendio in busta paga grazie a questo ulteriore taglio dei contributi? Vediamo le simulazioni che la Fondazione nazionale Commercialisti ha realizzato per il Messaggero:
- per i redditi fino intorno ai 15 mila euro, l’aumento netto in busta paga sarebbe di circa 10 euro al mese (9,6 per l’esattezza);
- salendo a 20 mila euro di stipendio annuo, si otterrebbero 11 euro netti al mese in più;
- con circa 25 mila euro di retribuzione annua si avrebbero poco meno di 14 euro in più mensili;
- i redditi sui 30 mila euro si assicurerebbero un aumento mensile netto di circa 15,3 euro;
- chi guadagna 35 mila euro annui di stipendio avrebbe un aumento di 16,4 euro al mese.
Insomma, con un ulteriore punto percentuale gli aumenti per i redditi medio-bassi vanno da 10 a 16 euro al mese. In un anno, dunque, si avrebbero in tasca da 130 a 208 euro in più.