HomeEvidenzaNuovo RdC 500 euro sarà esteso: spunta il nuovo Requisito

Nuovo RdC 500 euro sarà esteso: spunta il nuovo Requisito

Il nuovo Reddito di Cittadinanza che partirà dal 1° gennaio 2024 potrebbe avere una platea più vasta.

E’ quanto emerge dai lavori del Senato dove in questi giorni si sta discutendo la conversione in legge del Decreto Lavoro.

Vediamo chi riguarderebbe questo allargamento della platea, che nella prima versione del Decreto prevedeva l’erogazione del sussidio ai soli nuclei ‘fragili’, vale a dire coloro che hanno al proprio interno disabili, minori oppure over 60.

Nuovo RdC 500 euro, estensione con nuovo requisito

La novità delle ultime ore è la proposta di allargare il nuovo RdC di importo minimo pari a 500 euro, che si chiamerà Assegno di Inclusione, anche a coloro che sono affetti da disagio biopsicosociale.

Ad anticiparlo è Il Sole 24 Ore in edicola oggi che parla di una frettolosa ricerca di ulteriori risorse da parte del Governo, “tra i 50 e i 60 milioni per realizzare l’estensione dell’Assegno d’inclusione ai componenti in condizione di grande disagio bio psico sociale (tra cui potenzialmente potrebbe rientrare anche chi decide di vivere in strada, come un clochard)”.

Nuovo RdC, che significa Disagio Biopsicosociale?

Diverse sono le definizioni date al disagio Biopsicosociale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il disagio Biopsicosociale considera la persona in modo globale come un sistema complesso e interconnesso in cui interagiscono diversi “fattori” personali e ambientali, in un’ottica di salute e “funzionamento” e non di disturbo o patologia. Questo modello valuta il contesto ambientale/sociale che può condizionare in misura determinante la “performance” dell’individuo: contesto barriera o facilitatore.

Insomma se dovesse essere approvata questa modifica e passare questo innovativo requisito di accesso al nuovo RdC, si tratterebbe di fornire della documentazione sanitaria, un referto psicologico probabilmente, confortata anche da un parere di uno dei servizi sociali. Di modo che Inps, soggetto erogatore dell’Assegno di Inclusione a partire dal 2024, accerti l’oggettiva presenza del disagio specifico funzionale ad erogare la prestazione.

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