HomeEvidenzaCarta Spesa 382€, per 2 motivi non spetta nonostante i requisiti

Carta Spesa 382€, per 2 motivi non spetta nonostante i requisiti

Carta Spesa 382 euro, i Comuni hanno iniziato ad assegnare le carte ai beneficiari approvati dai comuni stessi su indicazione di INPS. Sono stati dunque INPS e i Comuni a selezionare chi avesse diritto alla Carta, senza che i cittadini potessero presentare domanda.

Ma proprio perché il processo di assegnazione è avvenuto in automatico, sono emerse delle disparità di trattamento tra persone con gli stessi requisiti. Perché, infatti, alcuni cittadini sono rimasti esclusi dalla Carta Spesa pur rispettando i requisiti? Vediamo.

Carta Spesa 382 euro: requisiti

La selezione delle famiglie che possono accedere alla nuova misura è stata fatta prendendo in considerazione 4 requisiti:

  • iscrizione all’anagrafe comunale;
  • un ISEE in corso di validità sotto i 15 mila euro;
  • non essere titolari di alcun sostegno economico al reddito, contro la povertà o di inclusione sociale, come NASpI, DIS-COLL, Reddito di Cittadinanza, Reddito di Inclusione, Cassa Integrazione, ecc.
  • almeno 3 componenti nel nucleo familiare.

Eppure, anche chi rispetta i requisiti non sempre è stato selezionato dai Comuni: qual è il motivo? Vediamo meglio.

Carta Spesa 382 euro, non spetta anche coi requisiti

I motivi per cui anche coi requisiti si potrebbe non accedere alla nuova Carta Dedicata a te (il nome ufficiale che il Governo ha scelto per questa misura) sono due, collegati.

Il primo è che ogni Comune ha a disposizione un numero diverso di Carte: in totale sono 1.300.000, spartite in base alla popolazione residente e alla differenza tra il reddito medio dei cittadini del comune e il reddito medio nazionale.

Per questo motivo, dato che il numero di cittadini che ne avrebbero diritto potrebbe superare il numero di carte a disposizione, il Comune ha dovuto effettuare una cernita anche tra chi ha i requisiti: per farlo, ha seguito le indicazioni contenute nel decreto del 18 aprile.

Il comma 1, articolo 4, ha infatti previsto dei criteri che stabiliscono un’ordine di priorità in ordine decrescente:

  • nuclei familiari, composti da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2009, priorità è data ai nuclei con indicatore ISEE più basso;
  • nuclei familiari, composti da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2005, priorità è data ai nuclei con indicatore ISEE più basso;
  • nuclei familiari composti da non meno di tre componenti, priorità è data ai nuclei con indicatore ISEE più basso.

Pertanto, tenendo in considerazione il numero di carte spesa assegnate a ogni comune e i criteri che il decreto ha scelto per dare priorità ad alcune famiglie piuttosto che ad altre, è facile comprendere come alcuni cittadini non siano rientrati tra i beneficiari della Carta pur rispettando di fatto i requisiti di legge.

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