Reddito di Cittadinanza, non tutto è perduto per una parte dei percettori del sussidio che il 27 luglio hanno ricevuto la ricarica.
Se la ricarica di luglio è stata la settima e si ha tra i 18 e i 59 anni, è possibile che non si abbia diritto ad altri pagamenti del RdC. Non è così solo se in famiglia ci sono soggetti disabili, over 60 o minorenni. In questo caso, il Reddito di Cittadinanza è prorogato fino a dicembre 2023.
Tuttavia, il Governo ha voluto dare una chance in più ai percettori che dimostreranno di impegnarsi nella ricerca di un impiego nonostante le difficoltà familiari. Per loro, infatti, più che di decadenza del Reddito di Cittadinanza si parla di sospensione. Vediamo.
RdC 7 mesi, per chi dura di più?
La Legge di Bilancio impone che nel 2023 il Reddito di Cittadinanza duri massimo 7 mensilità. Durerà per più di 7 mesi (comunque non oltre il prossimo dicembre) solo per quelle famiglie in cui ci sono soggetti disabili, minorenni o over 60.
Il decreto Lavoro del 1° maggio ha aggiunto a queste una ulteriore categoria: RdC prorogato anche per i nuclei familiari in cui ci sono membri presi in carico dai servizi sociali in quanto non attivabili al lavoro (comma 5, art. 13).
La presa in carico deve avvenire prima della scadenza del sussidio e i servizi sociali devono comunicare all’INPS l’avvenuta presa in carico entro il 31 ottobre: solo così sarà garantito il prosieguo della percezione del RdC.
In questo caso dunque il Reddito di Cittadinanza è sospeso fin quando INPS non sarà venuto a conoscenza della presa in carico del soggetto da parte dei servizi sociali: comunque, non oltre il 31 ottobre. A confermarlo è lo stesso Istituto tramite un SMS inviato ai soggetti interessati:
Certo, essere presi in carico dai servizi sociali non è così automatico. Prima di tutto occorre recarsi presso i centri per l’impiego e se l’operatore valuterà che i bisogni della famiglia non sono prettamente di tipo lavorativo ma più complessi allora passerà la pratica ai servizi sociali.
Durante il colloquio con l’assistente sociale, il beneficiario del Reddito di Cittadinanza firmerà un patto per l’inclusione sociale, una sorta di percorso di (re)inserimento nella società e nel mondo del lavoro.
Se invece verrà valutato che i bisogni della famiglia sono solo di tipo lavorativo, la pratica sarà gestita dal CpI e il percettore perderà il Reddito di Cittadinanza.