HomeEvidenzaNASpI ottobre 2023 in ritardo, perché INPS non paga?

NASpI ottobre 2023 in ritardo, perché INPS non paga?

NASpI ottobre 2023, i pagamenti sono partiti ufficialmente tra lunedì 9 e martedì 10 ma non tutti lo riceveranno in questi due giorni. Anzi, qualcuno non ha nemmeno la disposizione di pagamento sul Fascicolo Previdenziale e l’ultima data che compare è quella delle lavorazioni.

Perché i pagamenti NASpI non arrivano o faticano a partire? Quali motivi ci sono dietro? È utile analizzare la situazione, soprattutto per tranquillizzare i molti percettori che in questi giorni intorno al 10 del mese, periodo in cui di solito arriva l’accredito o sta per arrivare, non sanno nemmeno quando aspettarselo.

NASpI ottobre 2023 in ritardo: che succede?

Le cause di un mancato accredito dell’indennità di disoccupazione NASpI possono essere molteplici, alcune riconducibili alla responsabilità del percettore, altre no.

È responsabilità del percettore, per esempio, se lo stesso non si è recato al Centro dell’impiego per il patto di servizio, entro 15 giorni dall’invio della domanda per la NASpI. In questo caso l’erogazione NASpI si blocca.

Anche non aver comunicato a INPS il reddito presunto, obbligo che sorge all’inizio di ogni anno, comporta per il percettore la sospensione del pagamento fino a nuova comunicazione.

Allo stesso modo, la NASpI può essere sospesa anche perché non si è allegata la convalida delle dimissioni telematiche fatte alla Direzione provinciale del lavoro oppure del permesso di soggiorno nel caso di lavoratori stranieri. Così come può compromettere il pagamento della NASpI anche una comunicazione tardiva del modello Uniemens da parte del datore di lavoro.

Non può farci nulla, invece, il percettore la cui pratica è affidata a uffici INPS la cui mole di lavoro è imponente, come quelli di Roma, Milano, Napoli o di altre città metropolitane, e che potrebbero non riuscire a sbrigare in tempo tutte le pratiche. In questi casi non resta che aspettare che gli operatori smaltiscano gli impegni.

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