Stipendi aumentati di 435 euro al mese per una particolare categoria di lavoratori: la trattativa è ancora in corso ma la richiesta dei sindacati arriva chiara.
Ad avanzarla sono le organizzazioni sindacali Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin che rappresentano i diritti dei lavoratori di banca. La richiesta è stata presentata all’Abi (Associazione bancaria italiana) nel corso dell’incontro per proseguire la trattiva sul rinnovo dei contratti dei bancari.
Stipendi, aumenti 2023 per i Bancari
L’auspicio è che la trattativa per il rinnovo dei contratti dei bancari (scaduto nel 2022) possa concludersi entro fine anno.
Anche perché, come spiega al Corriere della Sera il segretario generale Fabi, Lando Sileoni, «le banche non hanno argomenti per dire “no” rispetto a quanto preteso da tutte le organizzazioni sindacali», riferendosi anche alla richiesta di aumento medio mensile di 435 euro che caratterizza la piattaforma presentata dalle sigle al tavolo con Abi.
In effetti, come trapela sempre dal quotidiano, il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha già dato il suo ok agli aumenti. Adesso manca da valutare l’impatto economico dell’altra proposta, la richiesta del ripristino della base di calcolo piena per il Tfr dei bancari.
Se la chiusura delle trattative non avverrà in tempi brevi i sindacati minacciano gli scioperi:
«Se non chiudiamo il contratto nazionale in tempi brevi, lo dico chiaramente, vi aspetta una forte mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori che uscirà pesantemente anche da questo tavolo, entrando a gamba tesa, ma con forti motivazioni politiche, nella società, nella politica e in ogni altro settore extra bancario. Non aspettatevi sconti di nessun genere» avverte Sileoni.