La stagione turistica deve ancora cominciare e gli stabilimenti balneari stanno iniziando adesso a piantare i primi ombrelloni. Eppure, già è evidente che questa estate mancheranno gli addetti ai lavori.
Tastando gli umori degli albergatori e dei presidenti delle associazioni di settore regna già il pessimismo. Come ogni anno, c’è carenza di lavoratori stagionali.
Lavoratori stagionali turismo, quanto guadagnano?
Ogni estate sono migliaia i lavoratori stagionali che mancano all’appello e nel 2024 si prospetta la stessa drammatica situazione di sempre.
«La situazione è critica dal punto di vista del reclutamento del personale» fa sapere al quotidiano La Repubblica Massimiliano Schiavon, presidente di Federalberghi Veneto. «Negli ultimi 6 mesi c’è stato un lieve miglioramento ma siamo sempre sotto il fabbisogno, soprattutto in vista della prossima stagione balneare».
La regione Emilia-Romagna è corsa ai ripari pubblicando su Facebook un annuncio di lavoro per camerieri, baristi, cuochi, bagnini, addetti all’accoglienza e tuttofare. Le offerte di lavoro presenti sul portale dell’agenzia regionale per il lavoro sono più di 300, ma per adesso hanno raccolto uno scarso successo.
Il problema della mancanza di appeal non sembra essere lo stipendio: secondo gli operatori del sistema turistico, un bagnino, per esempio, arriva a guadagnare circa 1.400-1.500 euro al mese per otto ore al giorno.
Come sempre c’è chi dà la colpa ai sussidi: fino all’anno scorso veniva considerato responsabile il Reddito di Cittadinanza, quest’anno sarà la volta dell’Assegno di Inclusione e del Supporto Formazione e Lavoro?
Certo è che rispetto agli anni passati, a causa della crescita esponenziale dei prezzi degli affitti nelle località turistiche, i titolari dello stabilimento non possono più permettersi di fornire vitto e alloggio gratuiti ai propri dipendenti e questo non può non influire. Senza un benefit per l’alloggio e un budget riservato ai pranzi e alle cene, infatti, è facile intuire come buona parte dello stipendio se ne vada proprio per sostenere tali spese. In particolare, in quelle località turistiche meno a buon mercato.