Pensioni aprile 2024, aumenti a metà in queste Regioni e Comuni

Inps

La pensione di aprile arriverà con l’aumento dovuto alla nuova riforma IRPEF, ma non per tutti avrà la stessa portata. I più fortunati riceveranno un aumento di circa 80 euro, ma c’è anche chi si vedrà l’aumento ridimensionato.

Innanzitutto, va detto che questo incremento interessa solo una parte dei pensionati, quelli con un reddito medio-basso. Ma anche tra coloro che ne hanno diritto, qualcuno riceverà una cifra inferiore. La distinzione viene fatta su base regionale e finanche comunale, e c’è un motivo. Vediamolo.

Riforma IRPEF sulle pensioni: gli aumenti

Per aiutare i contribuenti con redditi medio-bassi, il Governo Meloni ha pensato a una riforma dell’IRPEF. Tutti i titolari di reddito da lavoro dipendente o assimilato (quindi i pensionati, ma anche i dipendenti e i percettori di NASpI e DIS-COLL) con reddito annuo tra 15.001 e 28.000 euro vedranno rimodulata l’aliquota IRPEF da pagare.

Se finora in questa fascia di reddito la tassazione IRPEF era del 25%, grazie alla riforma scende al 23%. La stessa applicata a coloro il cui reddito annuo non supera i 15.000 euro. Con l’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito, per i pensionati che hanno un reddito annuo tra 15.001 e 28.000 euro l’IRPEF applicata sarà minore, con un conseguente aumento di pensione di circa 20 euro al mese.

Siccome però da inizio anno INPS non lo ha ancora riconosciuto, tale aumento mensile arriverà tutto insieme ad aprile, per un totale di 80 euro di aumento (20 euro di gennaio, di febbraio, di marzo e di aprile).

Attenzione però, perché per sopperire al minor gettito fiscale alcune Regioni o singoli Comuni hanno deciso di aumentare l’aliquota dell’addizionale IRPEF.

Aumento addizionali IRPEF, in quali regioni?

Se da un lato lo Stato dà, diminuendo l’aliquota IRPEF, dall’altro la Regione toglie, aumentando l’addizionale. Le Regioni che hanno adottato questo meccanismo sono 3: il Molise, il Lazio e la Toscana.

Nel Lazio l’aumento dell’aliquota dell’Addizionale Irpef dall’1,73% nel 2023 al 3,33% nel 2024 riguarderà i redditi tra i 15 mila e i 35 mila euro.

Nel Molise, invece, l’aumento della tassazione intacca anche i redditi più bassi. Sui redditi fino a 15.000 euro, infatti, si passa dal prelievo dell’1,73% del 2023 al 2,03% applicato nel 2024. Nello scaglione tra 15.000 a 28.000 euro si passa invece dall’1,93 al 2,23%. Aumento dell’IRPEF anche per i redditi sopra i 28 mila euro, ma questi non sono interessati dalla riforma fiscale voluta dal Governo: rimangono tassati almeno al 35%.

Infine, anche la Toscana ha rivisto le aliquote IRPEF, ma solo per i redditi sopra i 28 mila euro, quelli che non beneficiano dell’aumento dovuto all’accorpamento degli scaglioni di reddito.

I pensionati molisani e laziali il cui reddito non supera i 28 mila euro annui godranno quindi di un aumento inferiore rispetto agli altri: avranno meno di 20 euro al mese. L’aumento dovuto alla diminuzione della tassazione IRPEF, infatti, sarà in parte “ripreso” dall’aumento dell’addizionale.