Domanda Assegno Unico decaduta, 2° SMS da INPS: cosa succede a maggio

Inps

Dopo gli SMS che hanno allarmato migliaia di famiglie che si sono viste comunicare da Inps, senza preavviso, il venir meno del diritto all’Assegno Unico, l’ente previdenziale è tornato ben 2 volte sui suoi passi.

In un primo momento, con una precisazione pubblicata sul sito web e sui principali canali social di Inps. A seguire con un ulteriore SMS, arrivato già nella tarda serata del 7 maggio.

Questo il messaggio inviato da Inps ad ogni singolo percettore AU:

A chi è destinato il messaggio inviato tramite SMS?

L’SMS, il primo e il secondo, sono arrivati sugli smartphone di chi aveva fatto domanda di Assegno Unico tra il 2022 e il 2023, nel periodo di fruizione del ‘vecchio’ Reddito di Cittadinanza.

Durante il “regime RdC” la domanda AU andava fatta solo per il cd. mese di sospensione. Cioè quando al cessare dei primi 18 mesi, le famiglie dovevano attendere un mese prima di presentazione nuovamente istanza a Inps. Un modo per dare copertura all’Assegno Unico durante tutto l’arco dei periodi, anche quando non si percepiva l’RdC a cui l’AU era integrato.

Queste domande, fa sapere Inps con un messaggio palesemente tardivo, sono decadute.

Nulla da temere per chi – sin dal 2023 – ha beneficiato del sussidio destinato ai figli attraverso un bonifico mensile su IBAN.

Cosa cambia con la mensilità AU di maggio

Con la mensilità dell’Assegno Unico figli in arrivo a maggio, dunque, nulla cambierà per le famiglie. Né per chi lo prende da sempre su IBAN, né per chi lo prendeva come integrazione al RdC direttamente sulla Carta Postepay fino al 31 dicembre 2023. Nel secondo SMS, Inps ha infatti precisato ai beneficiari che non vi è alcun collegamento con “la sua domanda in corso”.

La quinta rata dell’anno arriverà regolarmente nelle date indicate da Inps, né vi saranno sorprese per gli importi, salvo che il nucleo non abbia diritto a dei conguagli, che in questo caso saranno liquidati da Inps.