HomeCronaca sindacaleMetalmeccanici, settimana corta a 35 ore è possibile: la nota Fim-Cisl

Metalmeccanici, settimana corta a 35 ore è possibile: la nota Fim-Cisl

C’è una nota stampa del sindacato Fim-Cisl che riapre le speranze sulla riduzione dell’orario settimanale a 35 ore per i lavoratori metalmeccanici. A parità di salario.

Prima di addentrarci nei dettagli di questa inattesa notizia occorre precisare due aspetti . La settimana corta si ottiene tramite accordo sindacale aziendale, nell’ambito di una previsione specifica del CCNL Federmeccanica-Industria che attualmente manca. In alternativa si può raggiungere la riduzione oraria facendo leva su istituti come PAR, ex Festività, ROL, Ferie, Banca ore: soluzione già vista in via sperimentale in alcune realtà aziendali, tramite accordo sindacale. Ma veniamo alla notizia.

Dal 1981 il sindacato chiede le 35 ore

La battaglia sulle 35 ore viene da lontano e Fim-Cisl intende ricordarlo con un’iniziativa che si terrà il prossimo 12 luglio, a Roma, presso l’Auditorium di Via Rieti. Fu proprio il sindacato, oggi guidato da Ferdinando Uliano, a lanciare la richiesta nel 1981 durante la fase congressuale.

Oggi il tema è tra i punti fondamentali della piattaforma sindacale inviata da Fim-Fiom-Uilm, per il rinnovo del CCNL Industria scaduto lo scorso 30 giugno. Anche se Federmeccanica ha da subito spento ogni speranza di vedere una riduzione a valere per tutti. Nessun automatismo porterà la settimana a 35 ore, riducendo l’orario da CCNL. Si valuta invece l’ipotesi di accordi aziendali con l’utilizzo di PAR e Ferie.

35 ore oggi: ecco dove si fanno

Col tempo grazie agli accordi aziendali le 35 ore sono realtà presso gli stabilimenti dove il sindacato è presente. “Penso a quelli più recenti e innovativi sottoscritti in Lamborghini e Ducati sulla settimana corta – spiega Uliano – , ma anche al SKF a Torino di riduzione oraria nei weekend, e tutti gli accordi sottoscritti nelle aziende, in particolare siderurgiche come la Dalmine, ma non solo, in cui grazie all’istituto dei ROL (Riduzione oraria lavorativa) sono state ridotte a parità di salario le ore lavorate, sia rispetto alla rivoluzione tecnologica”.

La strada è questa, indica il Segretario Fim-Cisl con cauto ottimismo: la “contrattazione decentrata muovendo le leve della produttività e dell’innovazione tecnologica “. Vale a dire accordi che regolamentano le 35 ore a parità di salario, ma questa volta sarebbe opportuno il “cappello” del Contratto collettivo nazionale.

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